Il 10 ottobre è la giornata dedicata dall’ADI, Associazione italiana di Dietetica e nutrizione clinica, alla lotta contro l’obesità ma soprattutto alle discriminazioni sociali verso chi è affetto da questa patologia. È l’Obesity day.
Dalla cooperazione tra varie associazioni e comunità scientifiche è nato un Manifesto; questo si basa su quattro azioni mirate proprio per contrastare gli effetti sociali sull’obesità. Il Manifesto sarà inoltrato a tutte le Istituzioni al fine di migliorare la qualità di vita della persona obesa e sensibilizzare la società sul problema.
In occasione dell’Obesity day, in Italia 120 centri di dietetica e 500 specialisti fra dietologi, nutrizionisti e dietisti, offrono consulenze gratuite e sono pronti a dare consigli per combattere l’obesità.
L’obesità in Italia
L’obesità è una patologia causata da diversi fattori e determina diversi problemi di salute, anche molto gravi. Su di essa influiscono fattori psicologici, genetici e ambientali. In Italia, secondo gli ultimi dati, le persone obese sono circa 6 milioni; quelle in sovrappeso, invece, sono circa 22 milioni.
È lo stesso presidente della Fondazione ADI e IO.net (Italian Obesity Netwrok), il dottor Giuseppe Fatati, a parlare dell’obesità e dell’obiettivo dell’Obesity day e del Manifesto. “Quest’anno l’Obesity day compie 18 anni, diventa maggiorenne; è molto importante far conoscere la gravità e lo stigma correlato all’obesità. Finora, gli interventi di prevenzione si sono dimostrati poco efficaci perché basati sul paradigma della responsabilità personale”.
Poi aggiunge: “Molte volte la persona obesa è vittima di stigma sociale che, inevitabilmente, condiziona la propria vita. Il nostro obiettivo è aiutare le persone a superare le barriere che lo stigma può creare. Per esempio, non tutti sanno che esistono dei servizi ai quali poter fare riferimento. Noi vogliamo far capire alle persone come utilizzare al meglio i diversi servizi a disposizione”.
Il Manifesto e le sue azioni
Per stilare il Manifesto dell’Italian Obesity Network si sono riunite, nei giorni scorsi, differenti associazioni di pazienti e 10 comunità scientifiche.
Il documento si basa su quattro azioni che hanno la funzione di combattere le discriminazioni sociali verso le persone obese. Le azioni sono:
1. Combattere le discriminazioni sui posti di lavoro e il bullismo all’interno delle scuole;
2. Migliorare il rapporto paziente- medico;
3. Abbandonare l’uso di immagini negative ed linguaggi inappropriati sui media;
4. Attuare politiche governative a favore di un’educazione alimentare sana e appropriata.