Le polveri sottili possono arrivare fino alla placenta

Un recente studio inglese ha dimostrato che le polveri sottili possono giungere fino alla placenta; questo potrebbe esporre il feto e il futuro bambino a diversi rischi, legati perlopiù al suo sviluppo.

Le polveri sottili possono arrivare fino alla placenta

Confermato un altro aspetto negativo dell’inquinamento atmosferico: le polveri sottili con cui entra in contatto una donna durante gravidanza possono arrivare direttamente al feto e determinare conseguentemente ricadute sul suo sviluppo e sulla salute del futuro bambino.

Le polveri sottili, dette in chimica particolato e abbreviate con PM10, attraverso il naso e la bocca, arriverebbero ai polmoni; da qui, trasportati dal sangue, giungerebbero alla placenta.

Questa è la conclusione a cui è arrivato un gruppo di ricercatori della Queen Mary University di Londra, guidato dal docente di malattie respiratorie pediatriche Jonathan Grigg. La ricerca in questione è stata presentata il 16 settembre al congresso internazionale dell’European Respiratory Society, a Parigi.

I risultati della ricerca

Per arrivare a questo risultato i ricercatori hanno analizzato la placenta di cinque donne londinesi non fumatrici che avevano appena dato alla luce bambini sani. Dai campioni prelevati sono stati poi isolati i macrofagi, le cellule del sistema immunitario la cui funzione è catturare le particelle nocive per l’organismo, come i batteri e, nel caso specifico, le polveri sottili. I

l microscopio elettronico ha mostrato 72 particelle scure tra 3.500 macrofagi. Queste particelle scure sarebbero il segno più evidente di depositi di particelle di carbonio, generate dalla combustione di petrolio, carbone e gas naturale.

I ricercatori hanno dichiarato: “Non sappiamo se le particelle rilevate possano spostarsi nel feto, ma l’eventualità è abbastanza concreta. Siamo però certi del fatto che, per determinare un effetto negativo nel bambino, è sufficiente il contatto delle particelle con la placenta”.

Questo studio non è però il primo che è stato fatto sull’argomento. Lo scorso dicembre infatti, un altro studio londinese aveva già mostrato un collegamento tra l’esposizione all’inquinamento della madre e un basso peso alla nascita del neonato (inferiore ai 2,5 kg).

I ricercatori sottolienano che seguiranno a breve ulteriori ricerche e studi per dimostrare gli effetti reali che lo smog può causare al feto.

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