Sharp, il colosso giapponese dell’elettronica, dopo aver attraversato un periodo buio nonostante l’invenzione (Sharp Aquos Crystal) degli smartphone bezel less nel lontano 2014, dopo un periodo di rodaggio dovuto al passaggio sotto il controllo della cinese Foxconn, ha annunciato il suo ritorno ufficiale in Europa, grazie a tre smartphone, gli Sharp B10, Aquos C10 e Aquos D10, presentati nel corso di IFA 2018 a Berlino (dopo le promesse fatte ad Aprile).
Sharp B10: l’apripista
Lo Sharp B10 ha dimensioni importanti (153.5 x 71.9 x 8.8 mm, per 175 grammi) dovute alla maxi batteria, da 4.000 mAh, ricaricabile via microUSB (con OTG) sul fondo: il frontale, come pure quello dei coprotagonisti dell’evento nipponico, non ha il notch. La selfiecamera, da 13 megapixel (f/2.2) è posta nella lunetta superiore, che fa da cappello – sull’80% della superficie globale – al display da 5.7 pollici, con tecnologia TFT e risoluzione HD+ (18:9): sul retro, invece, la fotocamera principale, doppia e assistita dal Flash LED, è formata da un sensore da 13 megapixel (f/2.0) più uno grandangolare (120°) da 8 megapixel. Il comparto logico, detto della RAM a 3 GB e dello storage da 32 GB (espandibili a 128), ruota attorno al processore MediaTek MTK6750T, un octa core da 1.5 GHz. Basilare nelle connettività (Dual SIM 4G, Wi-Fi n, Bluetooth 4.0, GPS, jack da 3.5 mm) lo Sharp B10 è animato da Android Nougat 7.0 con interfaccia Sharp UI, ed arriverà in Europa in una formula curiosa, ovvero in “allegato” con una TV sempre Sharp, HD ready, al prezzo di 299 euro.
Aquos C10: medio gamma completo
All’interno del suo telaio (141.8 x 72 x 7.9 mm, per 140 grammi), l’Aquos C10 fa un salto di qualità rispetto al precedente device, alloggiando una batteria sì più piccola, da 2.700 mAh, ma ricaricata tramite la porta microUSB di tipo C: il processore, sempre octa core, è di marca Qualcomm, in forma di Snapdragon 630 (2.2 GHz), associato a 4 GB di RAM ed a 64 GB (espandibili) di memoria locale, ed il roster delle connettività è sensibilmente migliore nel numero e negli standard (Wi-Fi ac a doppia banda, Bluetooth 5,0, GPS, Dual SIM 4G cat.4, modulo NFC, localizzatore GPS, e jack per le cuffie). Il frontale dedica l’87.5% della sua superficie al display, da 5.5 pollici, formato da un pannello TFT FullHD+ (17:9 dovuti al notch a goccia à la Essential Phone), lasciando il resto alle lunette verticali, con quella alta incaricata d’ospitare la selfiecamera, qui da 8 megapixel (f/2.0): dietro, la fotocamera duale con Flash LED vanta sensori da 12 (f/1.75) e 8 (f/2.0) megapixel. Dotato anche di uno scanner per le impronte digitali, sul retro, lo Sharp Aquos C10 propone almeno Android Oreo 8.0 come sistema operativo, seppur sempre con la poco nota Sharp UI. Il prezzo? 299 euro netti.
Aquos D10: il top del terzetto
Infine, lo Sharp Aquos D10 si è dotato, all’interno di una scocca dal peso intermedio (148.2 x 74.2 x 8 mm, per 165 grammi), di una batteria da 2.900 mAh, ricaricata via microUSB Type-C: il processore, ancora Snapdragon 630 sale di frequenza operativa (2.6 GHz), ma rimane sempre ancorato a 4 GB di RAM ed a 64 GB espandibili di storage. Il frontale propone l’elevatissimo valore del 91% quale body-to-screen, in ragione di un monitor WCGP LCD Full HD+ (18:9, grazie al notch iPhone X style) da 5.99 pollici, in cui la tecnologia FFD è frutto dell’esperienza maturata con i display IGZO: la selfiecamera si spinge sino a 16 megapixel mentre sul retro, ove è confermato lo scanner per le impronte, la doppia fotocamera – sempre munita del Flash LED ma con anche lo zoom ottico – si costituisce di un sensore da 12 megapixel (1.4 micron) e da uno da 13 megapixel (con pixel ridotti a 1 micron). Nessuna novità, rispetto al C10 quanto a connettività e sistema operativo: il prezzo della qualità superiore, però, si fa sentire, con 399 euro di listino.
Al momento, confermato quindi il suo ritorno in Europa, con una line-up di 3 smartphone annunciati all’IFA 2018 di Berlino, Sharp non ha fornito maggiori dettagli sulle tempistiche della relativa commercializzazione.