Facebook, dopo tante sperimentazioni, inizia a concretizzare – anche in Italia, via app per smartphone e tablet – il suo progetto di video on demand “Watch”. In prospettiva, poi, ha promesso di portare internet, col progetto Express WiFi a 380 milioni di persone off-line, e di diventare totalmente green entro il 2020.
La prima novità, immediatamente fruibile anche in Italia, si chiama “Watch”, e corrisponde ad una piattaforma, alternativa a YouTube, con la quale Menlo Park intende dare battaglia al colosso googleiano, ma anche – in ottica video on demand – a Netflix. In America è stata lanciata un anno fa ma, secondo i dati dell’importante centro statistico TDG Research, la metà degli americani non ne ha mai sentito parlare, il 24% la conosce ma non l’ha mai usata, e solo un misero 6% ha ammesso d’averci guardato almeno un video a cadenza giornaliera. Questo nonostante la piattaforma offra, al di là dell’Atlantico, eventi sportivi anche live, serie tv (anche originali), e documentari: in Italia, invece, l’accesso si è avuto a partire dai giorni scorsi, con un roll-out progressivo nella versione Android/iOS del social: per ora, però, oltre ai video prodotti e selezionati dagli utenti, ed a qualche contenuto realizzato da editori premium (es. Fanpage), v’è poco in lingua localizzata.
Detto della novità più concreta, passiamo a quelle in divenire. Facebook, attraverso un post ufficiale del suo responsabile wireless, Vish Ponnampalan, ha spiegato che – messo da parte il drone Aquila – Facebook ha continuato a percorrere l’idea di portare l’internet a basso costo, con tanto di servizi, in quelle aree disagiate che, ad oggi, essendone prive, creano un digital divide per 380 milioni di persone.
Il tutto è stato portato avanti tramite il nuovo progetto “Express WiFi”, sostanziato un vari hotspot (150) sperimentati in alcune aree rurali di uno stato americano: concluso con successo tale collaudo, si è passato ad effettuarne un altro anche in Irlanda, in Israele, ed a Dubai. Inoltre, onde accrescerne la portata, è stato elaborato (a Boston) un software ispirato al principio delle reti Mesh, che promette d’estendere la rete internet senza fili ad ulteriori nodi e, a tale scopo, si è iniziato a verificarne i risultati in Tanzania.
Infine, l’ecologia. Facebook ha comunicato d’aver iniziato a ridurre, del 75%, le emissioni di gas serra nell’atmosfera, generati dalle sue sedi e dai suoi data center sparsi nel mondo: già a partire dal 2013, in effetti, l’azienda di Zuckerberg aveva acquistato un totale di 3 gigawatt di energia rinnovabile (eolica/solare) e, ora, l’obiettivo è di quelli ambiziosi, ovvero diventare totalmente green – a impatto zero – nei prossimi due anni, entro il 2020.