A Roma, nel quartiere Boccea, in via Palombini, gli uomini della Polizia e le guardie zoofile sono state impegnate in un intervento non semplice che ha riguardato il salvataggio di un gatto, lasciato dai suoi padroni nelle condizioni peggiori possibili in questo caldo periodo estivo: da solo sul proprio balcone.
Proprio perché si tratta di un gatto, di un animale in grado di muoversi liberamente e con indipendenza, i suoi proprietari gli hanno impedito di fuggire in ogni modo, adottando uno stratagemma terribile per un felino domestico: legandolo ad un guinzaglio per cani, di modo che non potesse più muoversi dalla balconata.
In questo modo il piccolo quattrozampe non si sarebbe potuto muovere liberamente da un balcone all’altro, fino a scendere fino al livello del terreno e vagare per il quartiere in cerca di ombra, altri gatti e di cibo; questa tortura poteva mettere fine alla vita dell’animale, che con il caldo di questo periodo, si sarebbe disidratato nel giro di pochissimi giorni.
I vicini di casa, per sua fortuna, hanno chiamato le persone competenti che prima hanno controllato la situazione e che successivamente sono tornate sul luogo con un mandato giudiziario per salire fino al livello del balcone e liberare il gattino dalla sua prigionia, prendendolo con loro e sequestrandolo ai suoi ormai ex-familiari umani.
Il gatto è stato portato nel gattile del quartiere di Muratella e qui verrà curato, dopodiché sarà messo in adozione, a disposizione di una famiglia che dia per lui la libertà che i suoi ex-padroni, divenuti “carcerieri”. avevano a lui negato in questa estate.
Per gli ex proprietari del micio è stato disposto un provvedimento che li accusa della violazione dell’articolo 727 del codice penale, quello che prevede il maltrattamento sugli animali, che potrà costare loro nei limiti di un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro e con l’arresto fino ad un anno, nel caso in cui la giustizia confermi i capi di imputazione pendenti su di loro.