Da tanto, troppo tempo, tra i social, Twitter è quello che sta facendo meno parlare di sé. Tuttavia, a fronte di questa povertà mediatica, il lavoro procede anche presso la piattaforma degli ormai canonici cinguettii da 280 caratteri che, in particolare, ha messo in campo diverse iniziative per la tranquillità e la sicurezza dei suoi iscritti.
La prima novità messa in campo da Twitter riguarda la tranquillità dei suoi iscritti. Qualche tempo fa, Del Harvey – vicepresidente della piattaforma con delega alla sicurezza ed alla fiducia – sosteneva che a poco serviva garantire un’ampia libertà d’espressione se le persone non avvertivano sicurezza, perché – per usare le parole della sociologa Elisabeth Noelle-Neumann – si rischia che l’opinione più gettonata schiacci quelle divertenti delle minoranze. Per tale motivo, onde bilanciare le varie possibilità espressive all’insegna del principio secondo cui le altrui libertà finiscono ove iniziano le proprie, con un cambio di prospettiva copernicano, Twitter – secondo un dossier privato pubblicato dal Washington Post – avrebbe chiuso, negli ultimi due mesi, 70 milioni di account falsi.
Considerando, però, che nella prima trimestrale del 2018 erano risultati 336 milioni di iscritti in totale, per rassicurare gli investitori pubblicitari, è risultata doverosa una precisazione, sempre della Harvey, secondo la quale gran parte degli account sospesi, in quanto falsi, non era attivo e, quindi, di conseguenza, già non computato in origine nel novero della popolazione complessiva del microblog, attualmente diretto da Jack Dorsey in quel di San Francisco.
Sempre con la finalità di lavorare alla tranquillità degli utenti, arrivano altre due novità. La prima di queste riguarda lo spam, sovente messo in atto da account creati automaticamente per veicolare, in simultanea, determinati messaggi: Twitter ha intensificato i controlli, stoppando 50 mila attivazioni fasulle al giorno e, onde incrementare tali progressi, ha richiesto, per l’apertura di un nuovo account, la verifica della mail o del numero di telefono.
In più, il microblog del canarino azzurro si appresta ad integrare, nella sua struttura, anche delle tecnologie di tipo proattivo. In passato, Twitter aveva deciso di ridurre la visibilità degli utenti che incorrevano spesso in ban o segnalazioni, o che si relazionavano con coloro che erano avezzi a tali consuetudini. Nel Marzo scorso, poi, il CEO Jack Dorsey aveva aperto le porte a chi avesse potuto fornire soluzioni per rendere Twitter “un posto più sano” e, a stretto giro, nelle scorse ore, è arrivata – a tal proposito – l’acquisizione della start-up Smyte che, fondata da ex ingegneri di Facebook e Google, con clienti come Meetup e Quora, si occupa di soluzioni anti-spam aiutando le piattaforme ad identificare, in tempo reale, i comportamenti virtuosi o meno, onde mettere in campo correttivi che, in ottica proattiva, impediscono a certi abusi di incidere sull’esperienza degli utenti.
A favore della sicurezza degli utenti, infine, Twitter ha aggiunto – alla (già molto affidabile) autenticazione a due fattori – la facoltà di utilizzare una chiavetta fisica USB (es. le Yubikey), in modo da non dover ricevere l’SMS di conferma sul proprio smartphone. Per utilizzare tale sistema, conclusa l’attivazione dell’autenticazione a doppia chiave ricorrendo ad app di terze parti (possibile dal Dicembre scorso, grazie a Duo Mobile o Google Authenticator) o all’SMS, bisognerà recarsi nella sezione “Privacy e Sicurezza” delle impostazioni e, optato per il “Cambia metodo di verifica accesso”, inserire due volte la propria password (per assicurarsi della corretta digitazione): a quel punto, collegata la chiavetta fisica al computer, con una pressione dell’apposito pulsante sulla medesima, partirà la relativa installazione e riconoscimento.