Chi usa le parolacce sarebbe più onesto, felice e soprattutto in salute

Ci hanno sempre insegnato che è buona creanza non dire le parolacce, eppure recenti studi confermano che chi ne fa uso non solo risulta più sincero, ma è anche più felice della sua vita e di conseguenza è anche più sano.

Chi usa le parolacce sarebbe più onesto, felice e soprattutto in salute

A lungo si è creduto che tra parolacce e disonestà esistesse un rapporto di causa-effetto. A fondamento di questa convinzione si ergeva una teoria dai connotati pressoché matematici: due forme di comportamento contro le regole, dovevano per forza di cose essere simili tra di loro. Eppure sembrerà strano, ma già da diversi anni alcuni studi stanno progressivamente erodendo questo stereotipo di antica data.

Stando ad una analisi condotta su Facebook, si è evidenziato un maggior tasso di sincerità e onestà tra gli amici che postano dei commenti al cui interno troviamo delle imprecazioni verbali. La spiegazione sarebbe molto semplice: spesso le parolacce vengono aggiunte ad un determinato contesto per rafforzare le proprie convinzioni. Verrebbero quindi utilizzate più facilmente per esternare sentimenti genuini che non delle menzogne.

Ma non c’è solo questo: esprimersi con un linguaggio colorito avrebbe anche degli effetti positivi sulla salute. Qualcuno potrà sorridere, ma è risultato essere un buon rimedio per darsi la carica nel momento in cui si pratica dell’attività sportiva. In altre parole ci renderebbe più resistenti agli stimoli esterni. A sostenerlo troviamo tra le altre cose anche un articolo apparso sul New York Times.

Ma anche per i più pigri può produrre un senso di calma che favorisce la circolazione, aumentando allo stesso tempo il rilascio delle endorfine. In altre parole chi fa uso di termini al di sopra delle righe, sarebbe anche più felice e di conseguenza anche più sano.

Il linguaggio scurrile deve essere poi emancipato anche da un altro annoso clichè. Chi fa ricorso a turpiloqui non necessariamente è dotato di scarsa proprietà linguistica. Anzi, recenti test li hanno associati ad un quoziente intellettivo più alto della media.

A quanto pare sembra non ci siano più dubbi: le imprecazioni verbali dovrebbero essere rivalutate per i loro benefici positivi. A dirle saremmo infatti più sinceri, più sani, più forti, ma continueremo sempre ad essere visti come dei gran maleducati.

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