“Cari genitori, qualsiasi percorso scolastico...”, inizia così la lettera aperta di Mauro Gola, presidente di Confindustria, ai genitori che s’apprestano a iscrivere i loro figli in una scuola che dia loro un futuro lavorativo sicuro. Qualsiasi scuola è ottima a livello qualitativo, afferma il presidente di Confindustria, ma non tutte hanno sbocchi lavorativi ed è giusto e doveroso evidenziare dove i ragazzi, terminato l’iter scolastico potranno trovare subito un lavoro, e scrive: “nel 2017 le aziende cuneesi nel loro complesso, hanno manifestato l’intenzione di inserire circa 40.000 nuovi lavoratori. Di questi, il 19% sono addetti agli impianti e ai macchinari, il 18% operai specializzati, l’11% tecnici specializzati”.
“Tanti di voi, si trovano in questi giorni ad affrontare una difficile decisione: la scelta della scuola superiore per il proprio figlio“, una scelta secondo il presidente di Confindustria Cuneo, spesso fatta su base emotiva e ideale, mentre oggi è necessario farla facendo un “esame obiettivo della realtà“, la stessa realtà che presto si imporrà volendo che il proprio ragazzo possa inserirsi nel mondo del lavoro.
Il suggerimento che Gola offre, lo definisce lui stesso “squisitamente razionale“, ma ci tiene a sottolineare “che denota responsabilità nei confronti dei nostri figli e del benessere sociale e del nostro territorio“. Operai specializzati, tecnici esperti nei servizi richiesti dalle attuali aziende, addetti ai impianti e ai macchinari: queste sono le figure che terminato il periodo di studi troveranno subito lavoro. Al di là della scelta, ha affermato Gola gli uffici di Confindustria Cuneo resteranno a disposizione delle famiglie che desiderano avere maggiori informazioni a riguardo.
La Stampa ha messo a disposizione i numeri e le percentuali delle persone che nella provincia di Cuneo hanno trovato lavoro lo scorso anno, in tutto 40.360 persone, il 61% nei settori del commercio, del turismo e dei servizi, il 39% nell’industria, più della metà dei neo assunti ha un diploma professionale: addetti agli impianti (19%), operai specializzati (18%), tecnici specializzati (11%). I Numeri sono stati forniti dal Centro studi di Confindustria Cuneo che dopo essere stati analizzati dai vertici sono stati messi a disposizione dei genitori.
Secondo un’indagine di Confindustria Cuneo i profili professionali carenti nel territorio sono quelle degli ingegneri industriali, degli architetti, dei chimici e degli informatici, ma più di tutti mancano gli operai specializzati, non il modello di operaio sfruttato negli anni ’60, ma una persona con competenza tecnica, creativa e manuale, spesso chiamata a lavorare all’estero.