Benché Apple sia focalizzata sui suoi iconici melafonini, non v’è dubbio che in quel di Cupertino si guardino attorno per cogliere sempre nuove opportunità, a 360°. In tal senso, sembra che l’azienda del CEO Tim Cook stia lavorando – quanto a progetti futuri – ad un paio di occhiali per la realtà aumentata, a dei Mac Pro modulari, e – in ambito telefonico – a migliori sensori laser per le telecamere TrueDepth, ad un pennino per i suoi iPhone, ed a dei melafonini “economici”.
Per quanto riguarda gli occhiali smart, corre voce che Apple debba presentare un suo dispositivo wearable nel 2020. Tuttavia, la rivista Bloomberg ha notiziato di un secondo accordo stipulato da Quanta, uno dei fornitori di Apple, con l’israeliana Lumus: il primo, di 45 milioni di dollari, risalente a fine 2016, era finalizzato a ridurre il prezzo della componentistica per questa categoria di prodotti, mentre il secondo – molto più recente – è una sorta di “step two”, e riguarda la produzione di lenti per occhiali smart abilitati a suppore la realtà aumentata. Quanta ha spiegato di voler proporre, entro il 2019, un paio di occhiali AR sotto i 1000 dollari, quindi più economici di un attuale top gamma telefonico: che sia l’identikit del futuro prodotto Apple?
Qualche giorno fa, Apple ha annunciato la nuova gamma di iMac Pro, con processori a 8, 10, 14, e 18 core, due soluzioni grafiche (AMD Radeon Pro Vega 56 con 8 GB di memoria dedicata, alternativa alla Radeon Pro Vega 64 con 16 GB VRAM), ed il notevole e luminoso (500 nits) display 5K (Retina, 5120×2880 pixel) da 27 pollici. Quello che non è piaciuto, della nuova linea di desktop a vocazione professionale, è stata la scelta relativa alla RAM che, pur non saldata sulla scheda madre, e alloggiata nei normali slot DIMM, risulta essere tanto difficile da sostituire da richiedere un obbligatorio passaggio in un Apple Store. Conscia di quest’inconveniente, in occasione dell’annuncio di cui sopra, Cupertino ha spiegato di essere già al lavoro, oltre che su una nuova serie di display hight-end, anche sui nuovi Mac Pro che calibreranno elevate prestazioni in una struttura finalmente modulare e aggiornabile.
Apple continua gli investimenti nei fornitori USA, per la gioia di Donald Trump. Dopo quelli fatti alla Corning, per i suoi vetri Gorilla Glass, è arrivato quello, da 390 milioni di dollari, in Finisar la quale produce i laser VCSEL che, inseriti nella telecamera TrueDepth dell’attuale iPhone X, ne abilitano la scansione del viso in ottica Face ID. L’obiettivo è quello di incrementarne la produzione, oltre che di evolverne la qualità, in modo da equipaggiare tutti i prossimi iPhone, ed anche dispositivi di altro genere.
Molto interessante è anche un recente brevetto rilasciato ad Apple, intitolato “Position-based Stylus Communication”: in questo caso, si tratta di un brevetto che spiega come un pennino, nello specifico una Apple Pencil, interagisca col display di un dispositivo (a cui è collegato tramite un cavo) per immettervi delle informazioni. Il dispositivo supportato sembra essere un iPhone ma, nella documentazione allegata, si parla anche di iPad, e computer (ovvero Mac).
E veniamo all’eventualità di un iPhone “economico”: com’è noto, l’anno prossimo Apple dovrebbe lanciare 3 iPhone, con design simile a quello del modello celebrativo, ma con specifiche tecniche differenti. I modelli più costosi, variante standard e plus, avrebbero ancora la coverback in vetro, per la ricarica wireless, ed il display OLED, rispettivamente da 5.8 e 6.5 pollici. Il modello “entry level”, invece, punterebbe su un display LCD con diagonale compresa tra 6.3/6.2 pollici (Nikkei) e 6.1 pollici (Ming-Chi Kuo), e su una coverback metallica, in modo da supportare la verniciatura che, a sua volta, verrebbe effettuata in diversi colori.