Una biblioteca che farà rimanere a bocca aperta. Chi dovesse entrare per la prima volta all’interno de “L’occhio di Binhai” non potrebbe che rimanere sorpreso. La splendida biblioteca non ha nulla a che vedere con le classiche linee di un edificio moderno: a dominare la scena troviamo infatti uno stile coinvolgente, tanto inusuale quanto futuristico.
L’edificio è stato disegnato dallo studio olandese MVRDV in collaborazione con il Tianjin Urban Plannig and Design Institute. Costruito all’interno del centro culturale del distretto Binhai di Tianjin, una metropoli costiera situata a pochi chilometri a sud-est di Pechino, è stato immediatamente ribattezzato “L’occhio di Binhai”. Il nome è un evidente omaggio al suo caratteristico e luminosissimo auditorium sferico, soluzione attorno alla quale si sviluppano gli scaffali che arrivano a contenere 1,2 milioni di libri.
Chi dovesse visitare la libreria non avrebbe dubbi a definirla un tempio della conoscenza. Qui tutto ruota intorno a questo immenso occhio che rappresenta il simbolo del sapere per eccellenza. Grande 34.000 metri quadrati, la struttura si sviluppa su cinque piani in cui non mancano le aree relax, gli spazi per socializzare e per poter utilizzare qualsiasi device informatico.
Le pareti irregolari e ondulate sono collocate nello spazio con una continuità del tutto insolita. Il risultato che si ottiene è una scenografia coinvolgente dalle sembianze tipicamente oniriche. L’impatto visivo che si riesce a raggiungere è sbalorditivo. La mancanza di angoli e l’ambiente futuristico aumentano quella che è la comune percezione degli spazi. L’idea di infinito pervade i visitatori che hanno così modo di rimanere meravigliati dalla struttura. Questa magia permette di isolarsi dal mondo esterno, ritrovando una completa armonia tra uomo e universo. Anche gli scaffali creati come delle immense onde contribuiscono a dare un altro senso alla realtà circostante.
Realizzata in soli tre anni, la struttura si trova nelle adiacenze di un parco. Insieme con altri quattro edifici va a completare un immenso centro culturale. Per questo motivo tutti gli edifici sono tra di loro collegati da un corridoio pubblico, sovrastato da un tetto di vetro. Come dire che nulla è stato abbandonato al caso, ogni singolo dettaglio è stato studiato fin nei minimi particolari.