Non sempre le novità che riguardano le app famose di sono di grand’impatto anche se, in molti di quei casi, l’effettiva utilità delle implementazioni in questione è fuor di dubbio. Esattamente come nel caso di WhatsApp che, secondo alcuni, starebbe lavorando ad una sua versione per i tablet, e come nel caso di Instagram, che avrebbe aperto i tool per i post a pagamento a più influencer.
WhatsApp: in arrivo un’app per i tablet?
Partiamo dall’app di messaggistica in verde, basata sulle interazioni di tipo testuale. Gli insider di WABetaInfo, non molto tempo fa, avevano notiziato che WhatsApp, sviluppata da Jan Koum ed ora sotto il controllo di Facebook, fosse al lavoro su una sua versione per iPad. Ebbene, nelle ultime ore, sempre tramite un tweet, gli esperti in questione hanno aggiunto, in base ad ulteriori evidenze emerse, che “le nostre indiscrezioni riguardanti un’app per iPad erano reali“.
Se ciò fosse confermato ufficialmente, sarebbe logico presupporre che lo step successivo consisterebbe nello sviluppare una versione whatsuppiana anche per i tablet Android: in tal modo, quest’applicazione, ad oggi riservata ai soli smartphone (i tablet, tranne casi rari, non hanno un modulo di connettività e, quindi, WhatsApp poteva solo essere “emulata” tramite la web app), potrebbe anche sbarcare sulle mattonelle smart, ovviamente adattandosi – a livello d’interfaccia – alle maggiori dimensioni dei relativi display.
Instagram: i tool a pagamento estesi a più influencer (invitati a mettersi in regola)
Ed ecco il turno di Instagram. L’app di Kevin Systrom, in quel di Giugno, aveva introdotto una policy di maggior chiarezza per i post sponsorizzati o gli annunci pubblicitari, prevedendo che gli influencer potessero munire talune immagini e Storie condivise della didascalia “Paid partnership with [brand]” (contenuto offerto da…). Ebbene, ad Agosto, tale opportunità era stata allargata a un maggior numero di Vip e influencer e, ora, è stata estesa anche a chi ha accesso ai dati Insights o, semplicemente, ha una gran popolarità, in virtù di un alto livello di ingaggio.
Parimenti, tutti gli utenti in possesso di cotale opportunità di chiarezza saranno avvertiti tramite una notifica qualora l’algoritmo di Instagram abbia notato post non contrassegnati come tali ma che, in realtà, avrebbero tutta l’aria di esser pubblicitari. La FTC (Federal Trade Commission) americana, infatti, più volte si è lamentata del fatto che gli influencer non contrassegnassero come pubblicitari alcuni loro post, e – spesso – ha chiesto numi sull’eventualità che gli utenti abbiano ricevuto compensi dai brand per i loro contenuti.