Maurizia Paradiso, ospite a “La Zanzara”su Radio 24, ha attaccato senza pietà Cristiano Malgioglio e Simona Izzo, due concorrenti del Grande Fratello vip: la trans sta lottando contro la leucemia e non ha digerito la mascherina che il cantautore ha indossato a Tristopoli. “Che si astenga quell’idiota col culo consumato di Malgioglio, quello col ciuffo bianco, dal mettere le mascherine che usiamo noi malati di cancro in reparto ematologia. ”
Declinando nel suo abituale frasario ha affermato che Malgioglio non può respirare la polvere, ma non disdegna certo di farsi sodomizzare. “Si vergogni. Mi hanno obbligata a metterla perché ho pochi neutrofili, poche piastrine, porco cane, si sono abbassati alcuni parametri… ma poi Vip cosa?” ha commentato decisamente disgustata.
La Paradiso è decisamente nota per le sue esternazioni senza filtri e nell’intervista non ha risparmiato neppure Simona Izzo che aveva rivelato la vera, a suo dire, identità sessuale di Amanda Lear. La conduttrice ha affermato che la stessa è una grande donna, una grande artista, se è uomo, donna o travestito sono affari suoi, la Izzo poteva risparmiarsela.
Maurizia poi, però, non ha ceduto al fascino del pettegolezzo ed ha rilanciato raccontando come una volta Amanda Lear le avesse chiesto i tampax: nel suo colorito slang ha sottolineato che se lei ha le sue cose il suo fondoschiena è un mazzo di rose. Ha continuato confessando che la Lear è stata in camerino con lei, ma non va in giro a dire che è un travestito.
La ex attrice porno ha sottolineato che Ugo Tognazzi era un suo grande stimatore: ha affermato di averlo frequentato, che il celebre attore provasse simpatia per lei dicendole che aveva il fondoschiena più bello del mondo e che quando abitava in Via Monte Rosa a Milano, ed era solo come un cane, lei gli faceva compagnia. Ha raccontato che si baciavano un po’ e che poi Tognazzi , come sempre, si metteva a cucinare, erano buoni amici. Nel finale ha aggiunto che, comunque, nella carta d’identità di Amanda Lear ha visto scritto Alain Maurice, Saigon 1937.