La scuola è iniziata da pochi giorni, gli Istituti Comprensivi (che vanno dall’infanzia alla primaria alla secondaria di primo grado) hanno aperto l’anno scolastico con l’obiettivo di realizzare ciò che è stato scritto nel “PON” (Piano Operativo Nazionale), al fine di lavorare per realizzare la migliore scuola possibile. Una scuola moderna, inclusiva e sostenibile.
Il PON individua, tra le sue priorità la lotta alla dispersione scolastica, visto che l’Italia è al quinto posto tra i paesi con la percentuale più alta di giovani che non arrivano al diploma. Vanno peggio solo Romania, Spagna e Malta. Il crescente numero di immigrati aumenta le possibilità di dispersione, questo significa che la scuola italiana deve curare molto l’aspetto dell’inclusività, non solo riguardo i giovani con disabilità, ritardo dell’apprendimento, famiglie bisognose e DSA, ma bisogna favorire un’istruzione efficace anche per i figli degli immigrati.
Per queste ragioni sono stati introdotti modalità di insegnamento e apprendimento trasversali, che portino ad un innalzamento del livello generale d’istruzione. Lo scopo di questa nuova organizzazione della didattica serve a fare in modo che ogni studente sia messo nella condizione di poter apprendere e raggiungere gli obiettivi minimi previsti dalla legge per conseguire il titolo di studio.
L’inclusione scolastica è un processo complesso che prevede un lavoro costruito in rete tra l’organizzazione scolastica, gli insegnanti, gli studenti, le famiglie e il territorio. La scuola non è un organismo a se stante, fuori dal mondo, ma una realtà che deve aiutare i giovani, attraverso la fornazione, ad inserirsi nel contesto sociale e lavorativo. La famiglia è oggi una parte attiva della formazione scolastica ed i genitori sono chiamati a partecipare ai processi educativi e formativi che la scuola realizza per la crescita degli studenti.
Il PON prevede anche il raggiungimento di altri tre obiettivi che riguardano la qualità dell’offerta educativa, tramite la realizzazione di un sistema di valutazione omogeneo. Dare la possibilità, ai giovani studenti, di formarsi al lavoro attraverso: l’alternanza scuola-lavoro, la formazione tecnico-professionale da realizzarsi direttamente in azienda mediante tirocinio formativo, stage, ecc..
Introdurre una formazione pratica e di apprendimento del lavoro è, per la scuola, il sistema per realizzare un sistema formativo che sia qualificativo per i giovani. Un modo per rilasciare, agli studenti, delle qualifiche spendibili sul mercato del lavoro a livello europeo. la formazione professionalizzante può essere considerata come un antidoto efficace alla dispersione, dando possibilità ai giovani di uscire anzitempo dal percorso scolastico tradizionale, ma dando loro la possibilità di qualificarsi ed entrare nel mondo del lavoro.