Un uragano può sviluppare un’energia pari a molte esplosioni atomiche, L’energia sviluppata in un solo minuto potrebbe illuminare l’Europa per 50 anni. Ma gli uragani non possono essere imbrigliati. Scatenano la loro energia liberamente, nell’atmosfera, spesso portando morte e disastri su vaste zone.
L’uragano che colpì il Bangladesh nel 1970 produsse un’onda anomala che uccise oltre 200.000 persone. Nel 1900, a Galveston, nel Texas, un uragano sollevò onde anomale che spazzarono via 6.000 persone. Altre 1.000 annegarono nello stesso modo nel 1954, in Giappone, quando un traghetto venne affondato da un uragano, nella baia di Hakodate.
Un uragano si forma sul mare. La temperatura dell’acqua deve essere almeno di 27°C e quindi le latitudini più nordiche sono generalmente risparmiate. Il calore del mare origina una colonna d’aria che sale fino a circa 12.000 m, producendo grandi nuvole cumuliformi. Ad alta quota, l’aria si espande e richiama altra aria dalle basse quote nella colonna ascendente. La rotazione della Terra imprime a questa massa un movimento vorticoso e così nasce un uragano: una “trottola” di venti temporaleschi che raggiunge i 600 km di diametro e vortica intorno al suo asse a una velocità che può raggiungere i 320 km l’ora.
Al centro di ogni uragano si forma un occhio, cioè una zona di brezze leggere, calme e calde, di circa 30 km di diametro, creato dalla forza centrifuga che spinge i venti verso l’esterno. I luoghi colpiti dall’uragano hanno un breve periodo di calma al passaggio dell’occhio; poi la tempesta riprende quando arriva la seconda metà dell’uragano.
Mentre sul mare gli uragani continuano a ricaricarsi perché l’aria tende a salire sempre più in fretta nella colonna centrale spinta dal calore dell’acqua, sulla terra, invece, l’attrito delle foreste e delle montagne tende a rallentarli. In questo caso, gli uragani non durano più di alcuni giorni, perché non possono più alimentarsi di vapore acqueo.
Il tornado, invece, opera su una scala più modesta dell’uragano, ma riesce ad essere anche più disastroso. Si tratta di una tronba d’aria che si forma improvvisamente e di solito dura meno di un’ora. Una delle più devastatrici della storia è quella del 1925 che attraversò il Missouri, l’Illinois e l’Indiana causando 800 morti e il ferimento di circa 3.000 persone; eppure non superava i 300 m di larghezza! Il vento era così violento, che le case crollarono come fuscelli: sui bordi di una tromba d’aria, le correnti possono raggiungere velocità di 800 km l’ora.
Le trombe d’aria si formano nei giorni caldi e umidi delle regioni centrali degli Stati Uniti, delle Indie Occidentali, del Pacifico meridionale e dell’Australia. Sono nubi a forma di imbuto che iniziano a roteare lentamente e, nel giro di pochi minuti, aumentano vertiginosamente la loro rotazione. La colonna si sposta in avanti a una velocità che va dai 40 ai 60 km l’ora. Nel suo centro, l’aria sale verso l’alto a 140-300 km l’ora, creando un risucchio sufficiente a sollevare e trasportare oggetti di grandi dimensioni.