Tra i tanti record inseriti nell’edizione 2018 del Guiness dei Primati, un posto di rilievo è occupato da un Maine Coon di nome Cygnus. Il gatto in questione spicca per una particolarità non certo da poco: la sua coda è in assoluto la più lunga del mondo.
Stando alle misurazioni effettuate, sono 46,7 i centimetri intercorrenti tra la base della sua coda e la punta dove termina la pelle. Se si volesse però considerare la coda nella sua interezza, quindi comprensiva dei peli, a quel punto la lunghezza supererebbe i 60 centimetri.
Il felino dei record vive attualmente a Detroit – città nello stato del Michigan – e pesa 7 kg. Il suo padrone, Will Powers, è ovviamente molto fiero del riconoscimento conquistato dal suo micio dagli occhi gialli.
Ma in fatto di record, Cygnus non è l’unico Maine Coon ad essere entrato di diritto nei Guinness dei Primati. A fargli compagnia troviamo anche Arcturus Aldebaran, un micione la cui altezza pari a 48,8 centimetri gli ha permesso di poter essere considerato il gatto domestico più alto del mondo.
I numeri qui elencati di per sé non devono stupire più di tanto. È risaputo che i Maine Coon rientrino tra i gatti domestici più grandi in assoluto. I maschi adulti di questa razza possono arrivare a pesare dai 7 ai 12 chilogrammi, mentre le femmine dai 5 ai 7 chilogrammi. Le loro caratteristiche fisiche altro non sono che il frutto di un’evoluzione dettata dall’ambiente in cui hanno vissuto. Originari dello stato nordamericano del Maine – zona in cui furono avvistati per la prima volta e che di fatto ha conferito il nome alla razza – erano a tutti gli effetti dei gatti selvatici dalle dimensioni più imponenti rispetto ai loro simili.
Anche la loro coda caratteristica ha un segreto. Analizzando il nome della specie, si scopre che il termine Coon deriva dall’inglese Raccoon, ossia orsetto lavatore. In effetti questo animale ha una coda pelosa, molto simile a quella del Maine Coon. A questo punto traducendo in italiano il nome di questa razza, si scopre che Maine Coon altro non sarebbe che il “procione del Maine“.