Sotto il solleone griffato, il mare e la spiaggia al “Twiga” di Flavio Briatore, crisi o non crisi, non sono stati mai a prezzo stracciato: una capanna a due passi dal bagnasciuga costa giornalmente 1.000 euro. E, contrariamente all’opinione collettiva, c’è la fila per prenotarla.
Flavio Briatore e i suoi lidi di lusso, ovvero i celebri quanto criticati “Twiga beach”, sono in vetta alla graduatoria degli stabilimenti balneari più costosi d’Italia nel 2017. Un soggiorno giornaliero per una persona può superare anche i 1.000 euro. Un tariffario non propriamente alla portata delle tasche di tutti gli italiani.
Mister Briatore non perde tempo a sottolineare e giustificare il costo esoso di una giornata all’interno dei suoi stabilimenti. I servizi sono molto ricchi, infatti sotto ogni capanna è disponibile un televisore e un riproduttore musicale, vi è la connessione ad internet, una cassaforte per riporre i propri gioielli, acqua fresca, frutta di stagione e teli mare profumati e personalizzati.
Ma non è finita qui. Si può usufruire di ulteriori optional deluxe, quali il noleggio di moto d’acqua, gommoni e addirittura un elicottero. La prima colazione e il pranzo si possono assaporare sotto una tenda dallo stile sahariano, si può fruire del servizio massaggio e anche cure estetiche. Per di più vi è la security in spiaggia.
Ma nonostante i prezzi alle stelle, una buona fetta di italiani – dopo aver contattato la struttura – sceglie di prenotare un soggiorno presso i griffati lidi di Briatore, infatti tutte le date del mese di agosto sono già esaurite.
Ma sebbene il Twiga di Flavio Briatore sia il centro nevralgico dell’ostentazione e dei bagliori modaioli, e in realtà occorre ammettere che si tratta anche di un fruttuoso business per l’Italia. In ciascuno dei suoi stabilimenti balneari lavorano un centinaio di persone. Inoltre la gran parte di loro, sia giovani che adulti, sono proprio residenti del luogo e non immigrati.