WhatsApp, sempre più, secondo le recenti statistiche si profila come il sistema di comunicazione mobile più utilizzato dagli utenti dei moderni smartphone. Una platea sterminata di utenti che rallegra non solo gli investitori di Facebook, dal 2014 proprietaria dell’app, ma anche gli hacker: questi ultimi, secondo le nostre forze dell’ordine, avrebbero ripreso a martellare l’utenza del messenger verde con la truffa dell’account gratuito.
Il profilo social della Polizia di Stato, ovvero “Commissariato di PS Online-Italia”, nelle scorse ore ha diffuso una nota precauzionale nella quale avvisa gli utenti dell’arrivo, o meglio, del ritorno della truffa dell’account gratuito, che fa seguito a quella, molto simile, nella quale si avvisava i fruitori di WhatsApp della scadenza del loro abbonamento, invitandoli a rinnovarlo dietro il versamento di 0.99 cent annui, tramite il click su un pericoloso link.
Nella truffa di queste ore, il testo del messaggio giunto a centinaia di utenti è molto simile. Quest’ultimo, paventando che “l’uso gratuito per il tuo account scade entro 48 ore”, notifica che – a partire da una certa data (via via aggiornata man mano che passa il tempo) – il proprio account verrà bloccato. In questo caso, per invitare a fare click sul link malevolo, non si alletta l’utente con la possibilità di continuare ad usare tale applicativo dietro il versamento di un modesto obolo: no. Si passa alle minacce.
Nello specifico, i cybercriminali avvisano che, quando verrà bloccato l’account dell’utente, quest’ultimo perderà tutti i suoi dati: foto, video, chat messaggi, ed altro (almeno a giudicare dai minacciosi puntini sospensivi presenti). Va da sé che le vittime accertate di questa minaccia – ancora poche per fortuna – proprio per paura di perdere elementi di cui non avevano effettuato il backup, avranno cliccato sull’indirizzo allegato al messaggio in questione, finendo con il subirne le conseguenze: in tal senso, la Polizia di Stato accenna al classico pericolo di venire iscritti a costosi servizi in abbonamento, a tariffazione maggiorata.
Il modo in ci affrontare un’eventuale truffa del genere (WhatsApp è e rimane gratuito, ed a pagamento – semmai – saranno i servizi for Business dedicati alle imprese) consiste nel cancellare tale messaggio, senza assecondarlo, e nel segnalare il mittente del medesimo: inoltre, una cautela aggiuntiva potrebbe consistere anche nel chiedere al proprio operatore telefonico la sospensione permanente dei servizi a sovrapprezzo (procedura, gratuita, nota come “Barring SMS”).