Dopo la condanna ad un anno e sei mesi per reati fiscali, del sex symbol italiano Raoul Bova non si era più saputo nulla, ma a grande sospesa dopo neanche qualche settimana dalla clamorosa sentenza, l’attore romano esce allo scoperto pubblicando sul suo profilo Instagram un breve messaggio, dove si legge tutta la sua amarezza per la dignità calpestata.
Raoul Bova è stanco di oltraggi, maldicenze e dicerie che infangano e calpestano la sua persona, ancor più dopo la clamorosa ed inaspettata sentenza decisa dai giudici del Tribunale di Roma, che hanno contestato al bel Raoul dei reati fiscali, per l’accusa di dichiarazione fraudolenta mediante artifizi.
Nel suo lungo messaggio sul social network di condivisione Instagram, Raoul spiega alcuni aspetti della vicenda giudiziaria che lo ha riguardato e che in molti non sanno. Da anni l’attore riceve le visite degli ispettori dell’Agenzia delle Entrate, così come contestazioni e sequestri preventivi dai quali sembra – stando alle sue parole – esserne sempre uscito vittorioso.
Stando all’interpretazione dei fatti data da Bova, l’attore non sarebbe stato condannato per evasione fiscale, bensì per aver utilizzato una formula contrattuale con cui cedeva ad una sua società i diritti di immagine. Formula utilizzata da tanti personaggi del mondo dello spettacolo, ma che per il Tribunale di Roma era un illecito, motivo per cui è stato condannato.
Raoul va oltre, affermando anche che lo stesso contratto, suggerito dal suo commercialista e non certo frutto del suo ingegno, è stato giudicato dalle sezioni tributarie dello stesso Tribunale romano assolutamente valido. Dunque siamo davanti al solito paradosso dell’interpretazione della legge, che in questo caso non solo ha delle ingenti ripercussioni patrimoniali, ma anche di danneggiamento all’immagine di un attore, che ricordiamo ha perfino prestato il suo volto per interpretare la vita di San Francesco.
Il più grande rammarico di Bova sembra oggi essere quello di non aver preso una laurea in Economia e Commercio, ma ciò che più gli dispiace e non accetta è il continuo dileggiamento della sua immagine, della “sua dignità calpestata” che lo hanno fatto apparire come un delinquente, cosa che non è.