Ginevra Nuti, la figlia del famoso attore italiano Francesco Nuti, al compimento della maggiore età ha deciso di diventare tutore legale del padre, per continuare così a prendersene cura e a proteggerlo anche legalmente, dopo il brutto incidente casalingo avvenuto 11 anni fa, che lo ha ridotto in una situazione psicofisica molto compromessa.
Era il 3 settembre del 2006 quando Francesco Nuti cade dalle scale di casa – pare fosse ubriaco – , che gli procura una grave lesione cranica, tale da indurlo in breve ad uno stato comatoso, condizione in cui è rimasto per diversi mesi. Nonostante Nuti abbia seguito il consueto protocollo riabilitativo, la sua capacità di parlare è andata affievolendosi con il tempo, così come quella deambulatoria.
Il famoso regista e sceneggiatore della straordinaria pellicola cinematografica “Tutta colpa del Paradiso“, ha bisogno di un costante ausilio di personale che lo assista nello svolgimento delle azioni quotidiane. Ed è per questo che la figlia Ginevra, dopo la brutta vicenda subita dall’attore a causa di un badante degenere, ha deciso di ricoverare il padre in una struttura altamente specializzata della capitale.
Era il 2016 quando il pluri premiato regista italiano denunciava all’autorità giudiziaria le presunte violenze subite dal suo badante, Iason Shavgulidze, 38 anni. Una denuncia che però si concluse con un nulla di fatto, nonostante le dichiarazioni dei testimoni a favore delle dichiarazioni di Nuti.
Ed ecco che dopo l’inaspettata archiviazione del caso, la figlia ha deciso di portare Francesco Nuti a Roma, per stare più vicino al padre e prendersi maggiormente cura di lui. “Ci parliamo con gli occhi” – dice Ginevra Nuti – aggiungendo anche che tra loro non c’è bisogno di parlare perché si capiscono attraverso lo sguardo e che ora sarà lei a prendersi cura del padre. Un’intesa nata grazie al grande amore che c’è tra padre e figlia, che travalica i limiti imposti dalla compromessa situazione psico fisica dell’attore che ci ha fatto sognare con le sue innumerevoli pellicole cinematografiche.