E’ una vera e propria svolta la legge votata e, finalmente, emanata nelle Isole Baleari che sta facendo molto parlare di sé, nel bene e nel male, e che parla di una nuova Corrida, senza spade e senza banderillas (aste con un arpioncino a una estremità) e quindi senza morte del toro.
Le polemiche si sono già scatenate e molti criticano questa decisione, poiché viene intaccata un’antica e molto sentita tradizione. E pensare che in partenza, il gruppo politico di sinistra e gli ambientalisti, volevano vietare proprio l’intero spettacolo, come già deciso dalla Catalogna, ma è intervenuta la Corte Costituzionale Spagnola ribadendo e decretando che la Corrida è un evento di “interesse culturale”, ne ha impedito l’abolizione e ha tolto, infine, la competenza alle comunità autonome.
E’ stato così che il Parlamento di Maiorca ha trovato un compromesso per gli spettatori e gli ambientalisti. Per prima cosa verranno effettuati dei controlli antidoping su tori e toreri; se un toro muore nell’arena dovrà essere pagata una multa di 100mila euro; sarà vietato infilzare e ferire l’animale in qualsiasi modo ed è vietata anche la violenza psicologica sul toro; la durata delle Corride sarà ridotta dai classici 20-30 minuti a 10 minuti; alla fine dello spettacolo il matador non dovrà uccidere il toro infilzandolo tra le scapole, ma dovrà consegnarlo a un veterinario che lo visiterà per accertarne il buono stato di salute e che lo rimanderà sano e salvo al ranch di allevamento. Ma già si parla che con un ricorso si potrà rendere nulla questa legge poiché và contro la legislazione del tribunale costituzionale di Madrid.
Ovviamente c’è chi invoca la tradizione e urla a gran voce che non ha più senso chiamare ancora così la Corrida e c’è già chi ha fatto i conti, ovvero gli addetti al settore di questo spettacolo, dichiarando che la Corrida rappresenta lo 0,16% del Pil nazionale e che il giro d’affari che riguarda i tori è di ben 1,6 miliardi di euro l’anno.
Gli abolizionisti delle Isole Baleari hanno controrisposto che già da anni la Corrida sulle isole era poco frequentata poiché gli spettacoli sono ormai sporadici e rari e quindi la nuova legge non andrà ad intaccare l’economia e il turismo dell’Arcipelago.