Il 17 Maggio scorso, si è tenuto – a Mountain View – l’annuale incontro di Google col mondo degli sviluppatori. Nel corso del Google I/O 2017, il CEO dell’azienda, Sundar Pichai ha illustrato diversi progetti della Grande G, tra i quali la seconda Developer Preview di Android O (qui la prima), del quale sono state mostrate parecchie, interessanti, funzionalità.
Come anticipato, Pichai ha annunciato la distribuzione della seconda Developer Preview di Android O (il sistema operativo in predicato di sostituire Nougat 7.x), che potrà essere testato grazie al varo dell’apposito programma di beta-testing, al quale possono iscriversi, sin da ora, i possessori di device Pixel, e Nexus.
Secondo quanto spiegato, su palco, dal dirigente googleiano, Android O cambierà sin dal design: vi sarà un colore grigio nelle impostazioni, e nella nuova tendina per le notifiche, organizzate in modo più efficiente. Il Pixer Launcher, di default su Android O, permetterà di cambiare la forma delle icone (es. da circolari a quadrate, etc), mentre la pressione prolungata di queste ultime permetterà un rapido accesso ai widget delle varie app. Non mancherà il pacchetto di emoji 5.0 che recepirà le nuove icone, più minimali e in stile iOS, approvate dall’Unicode Consortium nel pacchetto Unicode 10.0.
Il cuore pulsante del nuovo sistema operativo per device mobili in salsa Google sarà “Vitals”, che migliorerà sia la sicurezza, che le performance del device implementato: in termini di sicurezza, ci si potrà avvalere di “Protect”, una funzione che – attiva dal Play Store – scansionerà le app installate in locale, segnalando e rimuovendo quelle che risultassero infette. Quanto alle performance, Vitals dovrebbe portare in dote ai device Android O tempi di avvio migliorati (del 50% sui Pixel), e maggiore autonomia (grazie ad una migliore gestione di RAM e processi in background).
Oltre a questo, naturalmente, vi saranno tante nuove funzionalità. Android O sarà più smart, grazie a “TensorFlowLite”, un sistema di machine learning alleggerito in modo da poter girare bene anche sui device mobili, e ruberà meno tempo agli utenti. Questo grazie al “Picture in Picture”, ai “Notifications dots”, ed alla “Smart Text Selection”.
“Picture in Picture” sarà un sistema di multi-tasking, che permetterà di usare una seconda app (es. YouTube), mentre se ne sta usando un’altra (es. Gmail): funzionerà particolarmente bene nei device con schermi a 18:9, come il Galaxy S8.
“Notifications Dots”, invece, mirerà a ridurre il ricorso all’area notifiche, ed agli swipe, attraverso un puntino colorato che comparirà in apice alle varie app, in modo da segnalare l’arrivo di una notifica: a quel punto, basterà premere l’icona per poter visualizzare un’anteprima della notifica.
“Smart Text Selection”, invece, permetterà di selezionare più facilmente stringhe di testo, come numeri di telefono, mail. nomi, grazie ad un’intelligenza virtuale che riconoscerà l’inizio e la fine dell’informazione.
Infine, una nota gradita per chi non è interessato a smartphone particolarmente performanti, ma – ciò nonostante – non vuol rinunciare alle innovazioni sin qui viste: a partire dal 2018, entreranno in commercio anche device con “Android Go”, una versione di Android O ottimizzata per girare su device datati o poco potenti, con RAM da 512 MB o 1 GB. Il sistema Android O lite qui accennato sarà votato a impattare meno sulle risorse hardware e sull’autonomia, e sarà equipaggiato con numerose app, googleiane (es. YouTube Go), e di terze parti, in salsa “GO” (con un’apposita sezione del PlayStore che si occuperà di segnalare queste app).