Un verdetto che rimarrà negli annali di storia, quello dichiarato qualche giorno fa dall’Alta Corte d’Australia: la corte ha riconosciuto il diritto legale di una persona di dichiararsi sesso non specifico, di registrarsi all’anagrafe come sesso neutro, che non appartiene nè a quello femminile e neanche a quello maschile. Un traguardo storico, raggiunto dopo anni di lotte da parte di alcuni attivisti che si sono battuti per vedere riconosciuti i loro diritti di persone diverse, ma sempre appartenenti alla comunità.
La battaglia è iniziata in seguito a una protesta di un attivista di Sidney che non usa il cognome e si fa chiamare solo Norrie. Norrie, originario della Scozia, era andato all’anagrafe della città dove viveva per richiedere un certificato, dove lui indicava come sesso appartenente alla categoria “non specifico”. E’ opportuno sapere che Norrie nel 1989 aveva eseguito un intervento che da uomo lo portò a diventare una donna, che era la cosa che inizialmente desiderava. Dopo l’operazione Norrie era caduto in una di crisi d’identità, e non si identificava in nessuno dei due sessi, da qui la richiesta del certificato all’anagrafe con scritto “non specifico”. La sua richiesta non era stata accolta e l’anagrafe di Sidney gli aveva rilasciato un certificato che evidenziava la dicitura di “sesso non precisato”.
Dietro presentazione di ricorso da parte di Norrie, l’anagrafe ha annullato il certificato dopo quattro mesi, in quanto secondo i legali la descrizione non era conforme alla realtà, Norrie ha proseguito la sua battaglia fino ad oggi, che ha portato la legge a schierarsi dalla sua parte riconoscendo la validità del suo caso. Il verdetto è stato naturalmente accolto con molta gioia dalla comunità transgender, che lotta per difendere i diritti dei suoi sostenitori, e che durante questi anni ha pienamente appoggiato la causa di Norrie.
Uno dei capi di queste organizzazioni, Sam Rutheford, ha dichiarato che l’Alta Corte è stata imparziale e la decisione è stata presa in modo responsabile, coscienti del fatto che sono numerose le persone che non hanno un’identità di genere specifica, ma che esprimono la volontà di avere gli stessi diritti delle altre persone comuni. La decisione di un’Alta Corte di riconoscere legalmente il sesso dichiarato non specifico evidenzia i cambiamenti di una società sempre in evoluzione, che spesso deve prendere decisioni adeguate in base agli eventi e ai bisogni degli esseri umani.