La tecnologia è ormai diventata parte integrante della nostra vita, e le operazioni che si svolgono con tutti gli strumenti di uso quotidiano sono così scontate che nemmeno ce ne accorgiamo. L’abitudine di mandare messaggi, chattare o altro è a volte incontrollata, ma può anche provocare seri danni alla salute. E’ quello che è successo a una donna di Granada, che lo scorso anno ha dovuto ricorrere alle cure dei dottori per un problema sorto ai polsi dopo aver inviato ininterrottamente messaggi per sei ore. Da allora la rivista Lancet ha deciso di intraprendere uno studio sui danni arrecati a chi utilizza per troppo tempo il cellulare. Lancet è una rivista scientifica, ed è stata la prima a riconoscere il rischio di infiammazione in seguito ad un uso compulsivo del telefonino, per cui ha iniziato una ricerca più approfondita per capire gli ulteriori sviluppi di questo problema.
Dallo studio è emersa la conferma che l’infiammazione ai polsi deriva proprio dall’uso continuato del telefonino, che può anche provocare forti tendiniti. Inoltre, a questo si aggiunge una certa fatica nel movimento del pollice, per lo sforzo continuo a cui è sottoposto. Lancet ha analizzato e seguito il caso della donna di Granada, una gestante alla 27esima settimana di gravidanza, che aveva passato sei ore a mandare messaggi di auguri durante le festività natalizie del 2013. La donna, una giovane di 34 anni, al momento non aveva accusato particolari problemi, ma il mattino dopo ha avvertito forti dolori al polso, tanto che è dovuta andare in ospedale per fare una diagnosi sulle sue condizioni di salute.
Dai controlli effettuati dai medici è stata rilevata una forte tendinite al pollice, dovuta indubbiamente all’uso continuato del cellulare. La terapia da seguire è stata innanzitutto l’abbandono del telefonino, accompagnata da farmaci anti-infiammatori che la donna ha dovuto assumere per diversi giorni. Il caso della signora spagnola conferma dunque che tutti i prodotti tecnologici, se utilizzati in maniera eccessiva, possono causare traumi a questo punto non solo agli occhi ma adesso anche ai polsi. Una maggiore presa di coscienza verso questi apparecchi divenuti indispensabili nella vita quotidiana, ma a volte anche fastidiosi, potrebbe aiutarci a riprendere l’uso della parola, della conversazione, invece di stare ammutoliti a inviare messaggi tutto il santo giorno!