Sempre più donne oggi scelgono di diventare mamme in età matura; tra le cause dello spostamento delle gravidanze in età più avanzata vi sono senza dubbio la scelta di proseguire con gli studi universitari, la ricerca del lavoro, la stabilità di una situazione sentimentale.
Le mamme quarantenni vengono spesso criticate per i maggiori rischi in cui incorrono (loro stesse e i loro futuri figli) scegliendo di diventare mamme così tardi (possibili aborti, maggiore probabilità di avere un figlio con anomalie cromosomiche, ipertensione e diabete gestazionale…).
Tuttavia, secondo quanto riportato sulla rivista Fertility and Sterility da Yuval Gielchinsky, dell’Hadassah Medical Center di Gerusalemme, le donne che scelgono di avere un figlio in età più matura hanno maggiori probabilità di vivere più a lungo.
Questo avviene a causa di un meccanismo, ancora poco conosciuto, chiamato “parabiosi eterocronica”, che prevede il collegamento del sistema circolatorio di un individuo maturo con quello di uno molto giovane, il quale ha il “potere” di rinvigorire il primo. In altri termini, la parabiosi eterocronica è una tecnica, finora testata sui topi, che si basa sull’unione dei sistemi circolatori di due esseri viventi geneticamente identici, ma di età differente, in modo che condividano la stessa fonte di sangue.
Ma come può avvenire questa unione in modo del tutto naturale? Ovviamente attraverso la gravidanza. Infatti, durante i nove mesi di gravidanza, un individuo adulto, cioè la madre, entra in contatto – in modo totalmente naturale – con il sangue di un individuo molto più giovane, ovvero il feto. In particolare gli ormoni e le cellule staminali del feto entrano nel circolo materno, andando a riparare gli organi eventualmente danneggiati (fegato e cuore in particolare) e aumentando nel cervello la quantità di mielina, la sostanza che protegge i neuroni; questo spiega anche perchè la sclerosi multipla, malattia in cui la mielina è compromessa, solitamente migliora in gravidanza.