Ricerca e applicazioni sulle cellule staminali

Le cellule staminali in questi anni hanno rivestito un ruolo molto importante nell'ambito della scienza e della medicina sperimentale in quanto sono in grado di guarire diverse malattie e patologie.

Ricerca e applicazioni sulle cellule staminali

Innanzitutto, cosa sono le cellule staminali?
Le cellule staminali sono cellule non specializzate e si caratterizzano di due elementi alquanto fondamentali: l’autorigenerazione, attraverso la divisione cellulare, e la potenza, ossia possono svolgere funzioni specifiche in uno o più tipi di cellule.

In base alla loro potenza, le cellule staminali possono essere totipotenti, pluripotenti, multipotenti, unipotenti.

Per totipotenza si sta ad indicare la capacità di una singola cellula di dividersi e produrre tutte le cellule differenziate in un organismo.
Per pluripotenza di indica la capacità di una singola cellula di dividersi e differenziarsi in tre stati germinali, quali mesoderma, esoderma, ectoderma.
Per multipotenza, invece, si indica la capacità di una singola cellula di differenziarsi in un numero illimitato di tipi cellulari. Infine, l’unipotenza è la capacità di differenziarsi in un solo tipo cellulare.

Le cellule staminali rivestono un ruolo fondamentale nella medicina sperimentale in quanto sono in grado di sostituire cellule vecchie o danneggiate, o interi tessuti e, soprattutto, possono essere in grado in futuro di guarire malattie come la distrofia muscolare e la malattia dell’Alzheimer. 

Esse, però, possono essere anche abbastanza pericolose e sono le cellule staminali tumorali, in quanto a causa di un eccesso di mutazioni, possono portare a proliferazione di vari tipi di tumore. 

Le cellule staminali utilizzate da decenni sono quelle del sangue, le cosiddette cellule ematopoietiche, per curare malattie del sangue e, infine, vengono anche utilizzate quelle della pelle impiantate di conseguenza a gravi ustioni.

Ormai sono passati vent’anni dal caso della nascita della pecora Dolly in laboratorio e dieci anni dalla scoperta delle cellule staminali indotte da parte di un ricercatore giapponese Shinya Yamanaka. La scoperta di queste cellule indotte proveniente dall’estremo oriente è stata eclatante per medici e scienziati, in quanto sono in grado di ringiovanire le cellule adulte ma, allo stesso tempo, presentano un alto tasso di rischio perchè, proprio a causa della loro riprogrammazione, possono generare tumori.

Continua a leggere su Fidelity News