Un orecchio è stato letteralmente coltivato sul braccio di un paziente fino alla sua completa formazione, mediante l’utilizzo di cellule staminali. La notizia parrebbe preludere ad un qualche grottesco esperimento frutto di una mente deviata e di un’insana passione per l’horror, ma la realtà dei fatti è ben diversa: l’organo verrà infatti espiantato per poi venire trapiantato al suo posto a tempo debito.
L’eccezionale intervento è stato eseguito in Cina, in una clinica della provincia dello Shaanxi, ad opera del dottor Guo Shuzhong. Shuzhong è uno dei chirurghi plastici più famosi in ambito internazionale, considerato in patria una vera e propria personalità: fu lui nel 2006 ad effettuare il primo trapianto facciale, ed ora ha arricchitto la propria bacheca personale con un altro, straordinario successo.
Il paziente in questione fu vittima di un terrificante incidente stradale, in occasione del quale perse l’orecchio destro. Così Guo Shuzhong propose una metodologia d’intervento rivoluzionaria: far ricrescere l’orecchio sul braccio dell’uomo grazie a tecniche di chirurgia ed impianti staminali, in modo da ricostruire completamente la cartilagine grazie al lavoro delle cellule specializzate coltivate in vitro.
Non si tratta ovviamente di una tecnica fine a sé stessa o utilizzata per chissà quali affinità con l’orrido, al contrario consente di superare numerose complicanze tradizionalmente associate a trapianti di questo genere.
Il fatto che l’orecchio stia venendo irrorato con lo stesso sangue del paziente e sia cresciuto letteralmente insieme alle sue cellule, minimizza la possibilità di crisi di rigetto nonché ulteriori rischi concernenti l’impianto di tessuto riconosciuto come “non-self” da parte dell’organismo. Il dottor Shuzhong si sta dunque apprestando a concludere una delle operazioni più clamorose (nonché mediaticamente importanti) della sua carriera, con la possibilità di dimostrare una volta di più le sconfinate applicazioni delle cellule staminali in ambito medico.