Scoppiano le polemiche per il Fertility Day

Tra sostenitori e polemiche, si avvicina la data del primo Fertility Day italiano, previsto per il 22 settembre, il cui obiettivo principale è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della fertilità.

Scoppiano le polemiche per il Fertility Day

Il Ministero della Salute ha lanciato, con l’obiettivo di contrastare la tendenza alla denatalità del nostro Paese, il primo “Fertility day” italiano, previsto per il prossimo 22 settembre 2016. L’iniziativa fa parte del Piano nazionale per la fertilità.

L’obiettivo principale della giornata della fertilità è quello di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema della fertilltà e della sua protezione, dunque di far conoscere la bellezza del diventare padre e madre, le malattie che impediscono alle persone di diventare genitori, le cure mediche esistenti per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini e che tanto li desiderano.

Ma perchè istituire una Giornata della Fertilità? In Italia, secondo l’ISTAT, il tasso di fecondità risulta essere piuttosto basso: nel 2014 è stato di 1,37. Inoltre, sempre in Italia, il 20% delle coppie presenta difficoltà nel procreare per vie naturali.

Sono previsti, in occasione di questa giornata, in alcune delle maggiori città italiane (tra cui Roma, Bologna, Padova e Catania), degli incontri con esperti in materia di fertilità, operatori sanitari, rappresentanti degli ordini professionali. Verranno inoltre allestiti i cosiddetti “Villaggi della Fertilità”, in cui verranno offerti consigli e screening.

I social, da Facebook a Twitter, non perdonano però i toni, reputati da molti offensivi, della campagna per promuovere il Fertility Day e attaccano direttamente la ministra Beatrice Lorenzin in merito ai seguenti slogan: “La bellezza non ha età, la fertilità sì”, “Datti una mossa! Non aspettare la cicogna”, “Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi” e “La fertilità è un bene comune”. Sui social c’è infatti chi scrive “Ora che la Lorenzin ci ha suggerito di fare figli, il ministro delle finanze ci dirà come mantenerli?” o ancora  “Non ho bisogno di un #fertilityday, datemi una pari retribuzione ed una legge che vieti di chiedere le mie intenzioni in sede di assunzione”. Anche Roberto Saviano è intervenuto in merito, commentando: “Il #fertilityday è un insulto a tutti: a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno”.

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