La laurea in Italia non serve per trovare lavoro. Lo dicono i dati

Conseguire la laurea in Italia non serve a trovare lavoro. E' questo il quadro fornito da Eurostat con una serie di numeri che fanno molto discutere e che mostrano la differenza con gli altri paesi. Peggio solo la Grecia

La laurea in Italia non serve per trovare lavoro. Lo dicono i dati

La laurea in Italia non serve per trovare lavoro. Lo rivelano gli ultimi dati Eurostat.

È un quadro a dir poco preoccupante quello fornito da Eurostat secondo il quale tra i laureati negli ultimi 3 anni solo il 53%, quindi poco più della metà, ha trovato un lavoro, spesso non nel settore per il quale si sono specializzati. Ancora più drammatica la situazione per i diplomati.

Non è il quadro di una società prospera e felice quello lanciato da Eurostat, Ufficio Statistico dell’Unione Europea, secondo il quale conseguire la laurea, almeno nel nostro paese, non è sinonimo di una via facilitata al mondo del lavoro. Numeri peggiori di questi si registrano solo in Grecia nell’Unione Europea.

Sempre secondo le statistiche in Italia il tasso di disoccupazione dei laureati, infatti, è altissimo e vede tantissimi giovani che hanno conseguito con fatica un titolo di studio che non porta loro i frutti desiderati e sperati. Negli altri stati dell’Unione Europea, infatti, la media di occupazione per i giovani laureati è dell’80,5%.

Dati davvero sconcertanti che fanno venire parecchi dubbi sul sistema scolastico ed universitario italiano e sugli sbocchi lavorativi capaci di fornire ai propri studenti. Ancora peggiore la situazione per i giovani diplomati, anche loro faticosamente alla ricerca di un lavoro ma con scarsi risultato.

La crisi economica che he investito il nostro paese, sicuramente, non ha che agevolato una situazione sempre più nera ed ha aumentato i tassi di disoccupazione e le difficoltà dei giovani laureati ma resta il fatto che la situazione negli altri paesi, negli stessi anni, piuttosto che peggiore è migliorata.

In Germania, ad esempio, la percentuale dei giovani occupati è salita dall’86.5% al 90%, mentre in Francia dal 75.2% all’83.1&. Perché tanta differenza? In che cosa pecca quindi il nostro paese? I dati restano allarmante e creano sempre più disagio e soprattutto sconforto tra i giovani laureati.

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