Esistono una marea di luoghi comuni, molti dei quali fortunatamente smentiti, che attribuiscono alle donne maggiori difetti rispetto agli uomini. Uno degli stereotipi più diffusi al mondo, secondo cui le donne non sarebbero brave quanto gli uomini ad orientarsi perché non riescono a memorizzare le strade e a leggere le mappe, sembrerebbe essere stato confermato, purtroppo per l’universo femminile, anche dalla scienza.
Un gruppo di scienziati norvegesi, appartenenti alla Norwegian University of Science and Technology di Trondheim, ha infatti dimostrato attraverso una ricerca che il senso dell’orientamento degli uomini è di gran lunga migliore di quello delle donne. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati sulla rivista “Evolution and Human Behaviour”.
Per raggiungere questo risultato i ricercatori hanno sottoposto dei volontari, 18 uomini e altrettante donne, ad una serie di test che prevedevano l’attraversamento di un labirinto virtuale. Quel che si è notato attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMri) è che gli uomini hanno usato più spesso parti razionali del cervello, nel seguire i punti cardinali, rispetto alle donne, in particolare hanno sfruttato molto l’ippocampo, sulla cui attività svolge un ruolo fondamentale il testosterone (le donne piuttosto che l’ippocampo hanno usato invece le zone frontali); forse questa è la ricetta che ha permesso agli uomini di trovare la soluzione al labirinto molte più volte rispetto alle donne.
In realtà la conferma di questo è stata data da un secondo test: somministrando delle piccole dosi di testosterone alle donne, queste acquistavano un maggior senso dell’orientamento. In sintesi dunque è grazie agli ormoni maschili che l’uomo è in grado di orientarsi meglio nello spazio rispetto alla donna.
Carl Pintzka, uno degli autori dello studio, ha spiegato: “Nell’antichità, gli uomini erano cacciatori e le donne raccoglitrici. Pertanto, i nostri cervelli probabilmente si sono evoluti in modo differente. Per esempio, altre ricerche hanno documentato che le donne riescono meglio degli uomini a trovare localmente gli oggetti”.