Domenica si apre a Parigi il Cop21, la conferenze sul clima, in cui 190 paesi si incontreranno per frenare le emissioni di CO2 in modo da tamponare il fenomeno noto come “riscaldamento globale”. Cogliamo l’occasione per sfatare le più diffuse bufale presenti in rete sull’argomento.
Una bufala piuttosto creduta è quella secondo la quale la temperatura del pianeta non sarebbe poi cresciuta tanto. Quest’assunto si basa su una ricerca del Hadley Center il quale aveva comunicato come, dal 1998 al 2008, la temperatura globale fosse cresciuta, ogni anno, di soli 0,02 gradi. Il problema è che, in questo caso, non si era misurato l’Artico ove lo scioglimento dei ghiacci, a causa dell’aumento della temperatura, ha liberato iceberg grossi come il Titanic.
Alcuni scettici, cavalcando questo dato, hanno dato il via libera alla seconda bufala della nostra rassegna secondo la quale molti scienziati starebbero ancora discutendo sul fenomeno del riscaldamento globale a proposito del quale non sarebbero, quindi, d’accordo. Falsissimo anche questo: attualmente il 90% degli scienziati ritiene il fenomeno in questione conclamato e addirittura allarmante.
Ok. Il riscaldamento globale ci sarebbe ma dipenderebbe dalle fluttuazioni nelle emissioni solari. Si e no. E’ vero che vi è un legame con i cicli solari (ogni 11 anni) ma la differenza di energia liberata dal Sole varierebbe solo dello 0,1%. Inoltre non è tutta la colonna dell’atmosfera a risentirne: nel nostro caso la stratosfera si sta raffreddando mentre gli strati più bassi si stanno riscaldando a proposito dell’effetto serra.
Si ma l‘effetto serra non dipenderebbe necessariamente dall’uomo. Ci sarebbero diversi elementi (eruzioni, correnti marine, variazioni solari appunto) che influirebbero su questo aumento di temperatura. Fuochino. Questo dato è senz’altro vero ma è la prima volta, nella storia, in cui l’elemento principale che ad influire sull’aumento della temperatura del pianeta è rappresentato dalle attività umane (anche in questo caso gli scienziati sono d’accordo…per il 97% di essi).
Eh vabbè. Che sarà mai. Avremo degli inverni più miti con meno consumi di combustibili fossili. Oh sì. Ci saranno eterni primavere che porteranno i terreni a esaurirsi prima, le falde freatiche a ridursi, gli ecosistemi a diventare più poveri (come le diete delle specie viventi). In più, grazie alla mancanza di veri e propri inverni, vi sarà un maggiore proliferare di insetti con tutto il bagaglio di infezioni che questi ultimi portano con sé. Decisamente il Paradiso, vero?
Meglio diffidare dei siti proto-scientifici e confidare che al Cop21 riescano a trovare la quadratura del cerchio perché, diversamente, non ne usciremo vivi molto a lungo.