Attualmente 40 milioni di italiani soffrono di problemi, più o meno gravi, legati alla vista e gran parte di questi problemi è frutto di scarsa informazione o negligenza.
Da poco è stata lanciata la campagna di adesioni #VEDIAMOCI, promossa dalla Fondazione “Insieme per la vista” con il prezioso supporto dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana, fondato da Giovanni Treccani. L’obiettivo di questa campagna è quello di raccogliere un numero di firme tale da convincere le istituzioni del nostro Paese a riportare la visita medica oculistica di screening nelle scuole italiane.
Ma perché è così importante sottoporre i bambini delle scuole a dei controlli visivi? La risposta è quasi ovvia: la vista è il canale di comunicazione primario, dal momento che tramite gli occhi vengono trasferite al cervello circa l’83% delle informazioni sul mondo che ci circonda. Dunque la vista è anche ciò che consente all’individuo di sviluppare rapporti sociali e uno sviluppo anormale della vista può dunque ripercuotersi negativamente sullo sviluppo generale della persona, soprattutto considerando che, nel caso dei bambini, questi imparano guardando e imitando.
Dunque, al fine scoprire e curare tempestivamente difetti e malattie degli occhi sin dall’età più tenera (si stima che il 20% dei bambini soffre di difetti visivi, anche minimi) per evitare ripercussioni gravi durante l’età adulta, è necessaria una visita medica oculistica di screening nelle scuole alla portata di tutti.
Per la promozione di questa campagna è stato organizzato un Simposio scientifico sul tema “Vista e conoscenza saper guardare per poter vedere” all’interno del Congresso della Società Oftalmologica Italiana (SOI) ed è stato inoltre realizzato un video che si spera venga condiviso da molti sui social network; il video, il cui link è https://bit.ly/vediamoci, sarà online da giovedì 26 novembre fino a domenica 13 dicembre, giorno in cui si celebra Santa Lucia, patrona degli occhi, oltre che ultimo giorno utile per la raccolta delle adesioni.
Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana e della Fondazione Insieme per la Vista, si augura che questo video “possa essere virale e possa raggiungere più italiani possibile, specialmente le mamme”.