In questi giorni si è tenuta, nel Centro Congressi di Pechino, la “World Robotics Conference”, le fiera internazionale della robotica alla quale sono stati invitati 12 organismi internazionali, 100 esperti e 120 industrie del settore con la finalità di mostrare lo stato dell’arte della robotica e di fare della Cina, secondo le parole del primo ministro locale, una sorta di polo “orientato allo sviluppo e all’innovazione”.
Tra le tante meraviglie che la folla di curiosi ha potuto ammirare non sono mancati i robot dedicati all’intrattenimento con esemplari che erano in grado di cantare e suonare strumenti o di giocare a palla, in squadra con altri loro simili. Naturalmente, oltre a questi robot già pronti per la commercializzazione, ve ne sono stati alcuni che, anche se ancora allo stato prototipale, hanno davvero impressionato per le loro capacità di interazione.
L’umanoide Xiaoluo, creato dalla cinese Tami Intelligence, è in grado di intrattenere la gente in modo alquanto realistico. Grazie ai suoi particolari occhi, riesce ad assumere diverse espressioni facciali in modo da adattarsi al tono della conversazione o all’umore, percepito, di chi gli sta davanti. Sempre a livello empatico, Xiaoluo è anche capace di adattare la conversazione al sesso ed all’età, percepiti, del proprio interlocutore: ciò ne ha fatto la star in molti galà televisivi.
Un alto robot per il quale la gente ha fatto la fila è stato Geminoid F, realizzato dagli Hiroshi Ishiguro Labs e già apparso in alcuni film del Sol Levante. L’androide in questione, grazie ad una pelle artificiale in gomma, ha l’aspetto di una ragazza giapponese e, tramite dei micromotori comandati a distanza, è in grado di parlare, cantare, muoversi, ridere, rattristarsi e, persino, di corrucciare la fronte quand’è triste. Al momento viene comandata a distanza ma si conta di realizzare un’intelligenza artificiale in grado di gestirla: anche il riconoscimento vocale, difettoso negli ambienti rumorosi, andrà migliorato.
Tra i vari settori oggetto della mostra, non è mancato ovviamente quello degli impieghi industriali visto che una delle finalità di questi eventi è anche quella di attrarre cospicui investimenti da parte di aziende private: nello specifico molte delle macchine esposte erano in grado di soppiantare l’essere umano nelle catene di montaggio e nelle routine più ripetitive, contribuendo a rendere più efficiente e veloce il ciclo produttivo. Ne abbiamo già visto un esempio con la Hadrian 109 della Fastbrick Robotics. Sempre sotto la supervisione umana, ovviamente.