Anonymous ha dichiarato “guerra cibernetica” all’autoproclamato Stato Islamico, per vendicare le stragi di venerdì scorso a Parigi. L’organizzazione di cyber attivisti ha promesso di lanciare su internet la più grande operazione mai lanciata contro il gruppo estremista. “Gli attacchi non posso restare impuniti, per questo Anonymous di tutto il mondo vi darà la caccia”, ha dichiarato un individuo dal volto coperto dalla caratteristica maschera dell’organizzazione, in un video diffuso attraverso YouTube.
In che cosa consiste questa lotta nel cyberspazio?
Occorre premetter che lo Stato Islamico utilizza moltissimo internet, sia per le azioni di propaganda, sia per il reclutamento e per le comunicazioni tra i simpatizzanti del gruppo estremista. Inizialmente Twitter è stata la rete sociale più utilizzata dagli jihadisti, e ha permesso loro di diffondere senza complicazioni il loro messaggio. Per mesi, Twitter ha cercato di conciliare la sua politica di libertà di espressione con il suo nuovo ruolo di strumento di propaganda degli estremisti in tutto il mondo; ma alla fine ha deciso di sospendere 10.000 profili direttamente relazionati con l’Isis.
Nonostante alcuni jihadisti siano riusciti a burlasi delle nuove misure di Twitter, ricreando account eliminati anche 122 volte (ottenendo così 10.000 nuovi seguaci in solo 24 ore), gli estremisti hanno poi iniziato a diffondere la loro propaganda attraverso una nuova piattaforma multimediale: Telegram, un sistema di messaggistica che assicura la massima privacy e protegge l’identità degli utenti.
Una delle azioni degli hacker attivisti è stata quella di distruggere le pagine web del gruppo per diffondere notizie e raccogliere donazioni. “Se possiamo distruggere i loro canali di comunicazione avranno meno forza”, disse a Foreign Policy @DigitaShadow, uno degli hacktivisti.
Un’altra campagna per combattere la propaganda mediatica dell’Isis è il personaggio di anime ISIS-chan, iniziata dopo l’esecuzione di giapponesi Haruna Yukawa e Kenji Goto a gennaio del 2015, il cui obiettivo è insegnare ai membri dell’organizzazione estremista che i “coltelli servono per tagliare la frutta, non per la violenza”.
Inoltre, pirati informatici di GhostSec, un’organizzazione formata in gran parte da ex membri di Anonymous, che combattono contro l’Isis, si infiltrano nei canali jihadista con l’obiettivo di decifrare le loro ubicazioni e i loro indirizzi elettronici. Queste informazioni vengono poi inviate al servizio di intelligence americano.