Da tempo Google pre-installa, su tutti i suoi device mobili, “Google Now”, un assistente vocale che aiuta gli utenti in vari compiti senza che sia letteralmente necessario metter mano al device: è così possibile, ad esempio, dettare gli sms o fissare degli appuntamenti. Quando, però, il gioco di fa duro…Google Now inizia a balbettare, va – cioè – in panico e, di fronte alle domande più complesse, si limita a restituire i risultati delle ricerche fatte sul proprio web-engine.
Almeno questo è quello che accadeva sin ora. Secondo, infatti, un comunicato di Google, pubblicato sul blog ufficiale “Inside Search”, la situazione testé descritta è destinata a cambiare in brevissimo tempo grazie ad un aggiornamento, per iOS e Android, che consentirà a “Now” di diventare più intelligente. Entrando nel dettaglio, la modifica attuata nell’algoritmo di Now dovrebbe permettergli di riuscire a capire anche le domande più complesse grazie ad un meccanismo di flow-chat che mira a scomporle in unità più semplici da intendere.
Facciamo un esempio: nel caso si chiedesse a Now chi è stato il presidente degli USA quando gli Angels hanno vinto leWorld Series”, l’assistente vocale in questione eseguirebbe, da una parte, la ricerche di tutti i presidenti statunitensi e, dall’altra e in contemporanea, quella relativa alle vittorie nelle World Series divise per anno. Scoperto in quale anno il campionato in oggetto fosse stato vinto dagli Angels, userebbe il medesimo dato come criterio per fornire la risposta inerente quel particolare presidente del quale chiedevamo (George Bush).
Oltre a questa novità, sembra che Now sia anche in grado di capire meglio l’uso dei superlativi, consentendo – in tal modo – di porre domande come “in quale paese piove di più in inverno”, o “dov’è la foresta pluviale più folta del mondo”. Unico neo? Al momento, come sempre accade, tali implementazioni sono state introdotte a partire dalla lingua inglese e verranno estese agli altri idiomi solo in seguito, con molta gradualità.
Anche Cortana, l’assistente vocale di Windows, sembra destinata a un grande futuro. Nel corso del “O’Reilly Next: Economic summit”, il ceo di Microsoft Satya Nadella ha sostenuto che, non nel breve termine ma col passare del tempo, Cortana (e in ultima istanza tutti gli assistenti vocali) sostituirà l’uso dei browser come mezzo che l’utente adopera per interagire con le risorse della Rete.
Già oggi, spiega Nadella, per capire se occorra prendere l’ombrello quando si esce di casa, non è più necessario aprire il browser ed eseguire le ricerche sui siti opportuni: basta fare una domanda a Cortana e chiedere tranquillamente “ho bisogno di prendere l’ombrello oggi?” come si farebbe con una comune persona e si ottiene la risposta di cui si ha bisogno. La tendenza in questione non farà altro che accentuarsi man mano che verranno registrati progressi nell’Intelligenza artificiale che è alla base degli assistenti vocali e, alla fine, potremo davvero fare a meno del browser in favore di routine più intuitive e “umane”.