Uno degli elementi che, da sempre, ha distinto il nostro cervello da quello delle macchine consiste nel fatto che gli esseri umani sono creativi. Non solo imparano alcune cose, le nozioni, ma sono anche in grado di speculare, di ipotizzare, di scoprire e, quindi, in sostanza, di creare nuove conoscenze.
Le macchine, invece, erano differenti: avevano un database di istruzioni e, in base a queste ultime, eseguivano delle routine: per carità lo facevano bene, benissimo, anche meglio degli uomini. Ma non era niente di nuovo.
Oggi, tuttavia, questo scenario potrebbe appartenere, già, al passato. L’Università di Sassari, in collaborazione con quella di Plymouth, ha pubblicato un interessante studio (“A Cognitive Neural Architecture Able to Learn and Communicate through Natural Language”) su Plos One, la rivista opensource delle pubblicazioni scientifiche.
La ricerca in questione spiega come sia stata creata ANNABELL (acronimo di Artificial Neural Network with Adaptive Behavior Exploited for Language Learning), un’intelligenza artificiale in grado di competere con quella dell’uomo (senza, per ora, vincere…).
Nello specifico, il funzionamento di Annabell è molto semplice e dipende dalla sua struttura: il cervello di questa “entità” logica non è costituito da un database già formato nel quale sian state inserite delle conoscenze. No.
ANNABELL ha un cervello dinamico, costituito da 2 milioni di neuroni artificiali, dotati della stessa “plasticità sinaptica” umana: in pratica quando interagisce con le persone, ovvero quando ci parla, ANNABELL collega un neurone all’altro, creando delle sinapsi che ospiteranno un nuovo ricordo. Quando, viceversa, dovrà correggere un ricordo, ANNABELL – in base al “gatin neurale”, farà semplicemente uno switch tra un neurone e l’altro, creando un percorso alternativo, un’alternativa sinapsi pronta ad ospitare la nuova, corretta, informazione.
Al momento ANNABELL è in grado di fare solo questo ma non è poco. Fornendole un database di 1500 frasi, è riuscita a tirar fuori – grazie all’esempio umano – qualcosa come 500 frasi dotate di senso, costituite da soggetto, predicato e complementi. Come un bambino digitale che inizia a emettere i primi bit di vagito…