Una delle abitudini più pericolose che il web ha portato con sé, e che si è consolidata con la nascita dei forum, delle community e del social, consiste nel navigare alla ricerca di rimedi per delle patologie che non si è neanche sicuri di avere.
Abbiamo un doloretto al fianco? Chissà cosa potrà mai essere. Dei medici inutile fidarsi visto che fan solo ricette e neanche visitano più, vero? Ecco, allora proviamo a vedere in rete di cosa si potrà mai trattare. Ci iscriviamo in un forum, poniamo la domanda ed attendiamo le risposte di chi “ah l’ho avuto anche io e – guarda – ho risolto così. Ora sto da Dio” (e poco manca che ci si finisca per davvero, seguendo il consiglio…).
In una logica del genere è assai facile imbattersi in vere e proprie bufale sanitarie che, riguardando appunto il nostro stato di benessere psico-fisico, possono non tanto e non solo farci perdere tempo quanto arrecarci veri e propri danni.
Una delle bufale più note è quella del “Respirianesimo”. La teoria in questione è stata promossa anche dalla saggista australiana Ellen Greve che ne ha scritto in diversi suoi testi e che sostiene d’averla seguita sino ai primi anni 90. In cosa consiste? E’ presto detto. Per stare bene non serve mangiare, anzi, va proprio evitato.
L’alimentazione dei respiriani o “brethariani” consiste, appunto, nell’alimentarsi di energia vitale o solare attraverso il respiro. Al massimo si può condire il tutto con un po’ di acqua. Sulla cosiddetta “alimentazione pranica” (prana, in indiano, vuol dire “respiro”, “vita”), questo il nome tecnico di questa “terapia”, non si hanno assolutamente evidenze scientifiche.
Queste ultime, invece, convergono tutte nel sostenere che il metabolismo umano, per funzionare, ha bisogno di circa 50 nutrienti, micro e macro (carboidrati, proteine, lipidi, vitamine e minerali), dei quali l’ossigeno rappresenta solo un componente! Insomma, come dicevano i nostri avi, di sola aria non si campa.
Un’altra, pericolosa, bufala medica consiste nel cosiddetto “lavaggio epatico” che permetterebbe di espellere i calcoli delle vie biliari e della colecisti in modo assolutamente naturale. A parlarne è un libro assai ben venduto nelle librerie e ben piazzato nelle classifiche internet, “Guarire il fegato con il lavaggio epatico” del medico “vibrazionista” americano Andreas Moritz: in base a quanto sostenuto nel testo, per guarire dai calcoli, basterebbe solo digiunare per una notte e l’indomani mattina sorbirsi una tazza composta per 2/3 di olio (caldo) d’oliva e da 1/3 di succo di limone. Presa la mistura in questione, basta sdraiarsi per un po’ sul fianco destro ed il miracolo è fatto.
Inutile dire che anche in questo caso si tratta di una sciocchezza. A smascherare l’imbroglio di Moritz è addirittura la rivista scientifica “The Lancer” che ha testato il rimedio su una donna di 40 affetta da calcoli di 1/2 mm: i conglomerati semisolidi espulsi dalla donna, con le feci, non contenevano calcio ed erano imputabili alla lipasi gastrica attuata sui trigliceridi semplici e misti da parte dell’olio. In sostanza non erano calcoli e quelli, ahinoi, alla povera paziente eran tutti rimasti!
Concludiamo con un’altra bufala, molto, molto attuale. Le cronache stanno parlando della recrudescenza di alcune malattie che si credeva ormai sconfitte, come ad esempio, la pertosse o tosse compulsiva. Molte madri, infatti, avrebbero impedito la vaccinazione ai propri pargoli, esponendoli alla malattia ed al contagio (a volte anche alla morte) per l’assurda convinzione che i vaccini possano far male e portare ad alcune oscure patologie come l’autismo: anche in questo caso si tratta di sciocchezze, senza alcuna evidenza medica, circolate in rete ed attribuite a noi ospedali ed a noti medici, quasi sempre a loro insaputa.
Morale della favola? Quando avete un problema, un disturbo, è sempre consigliabile recarsi dal proprio medico. Di persona, ovviamente: anche le consultazioni telefoniche, seppur con un professionista, servono a ben poco!