Secondo le stime ufficiali, “Messenger”, l’app concepita da Facebook per far interagire i suoi iscritti, sarebbe utilizzata – ogni mese – da 700 milioni di persone che, sempre secondo le statistiche in questione, si scambierebbero circa 9.5 miliardi al mese di immagini e foto.
Il dato in questione è considerato attuale ma in continua, esponenziale, crescita. A quanto pare, però, in quel di Menlo Park sarebbero del parere che, per citare una celebre hit italiana, “si può dare di più” e, proprio per incentivare il volume di foto scambiate via Messenger, sarebbero all’opera con nuove funzionalità da integrare.
Nel recentissimo passato, Facebook, se ricordiamo bene, aveva varato l’app “Moments” che consentiva alle persone di scambiarsi foto nelle quali erano riconosciuti e presenti: l’unico limite a Moments era rappresentato dal fatto di essere installata sui terminali di pochi utenti.
Capito l’errore commesso, i programmatori di Facebook hanno deciso di includere funzionalità simili, nome in codice “Photo Magic”, direttamente in Messenger. In sostanza, tra non molto, Messenger ci chiederà il permesso di scansionare l’intero contenuto della nostra Gallery e, nel caso – grazie al riconoscimento dei volti – noti la presenza di persone presenti nella nostra lista amici, ci chiederà subito di condividerle.
In base a quanto è dato sapere, la funzionalità “Photo Magic” consentirebbe comunque, tramite un meccanismo di opt-in (ovvero di consenso esplicito), di scegliere se offrire o meno il consenso alla scansione della foto gallery locale ma è, ciò nonostante, indubbio che i più distratti potrebbero premere con una certa facilità il pulsante di consenso vedendosi, in tal modo, indicizzate tutte le proprie foto personali. Insomma qualcosa, per la privacy, in questa funzione, andrà certamente migliorato.
Ecco perché Photo Magic non è ancora disponibile al grande pubblico ma è, attualmente, in test solo presso gli utenti australiani. A seconda del loro feedback, favorevole o meno, Menlo Park deciderà se far nascere questa funzionalità che, al di là di tutto, si avvia ad essere utile quanto controversa.