Lytro, società attiva – dal 2006 – nella realizzazione di videocamere ambientali, ha annunciato recentemente la sua ultima creazione in fatto di riprese in realtà virtuale, la Lytro Immerge.
La videocamera in questione ricorda, nella forma, i microfoni vintage degli anni 40, ancora oggi in uso in alcuni studi di registrazione, nei quali una sfera microfonata era messa a galleggiare – fissa – all’interno di una griglia. Nello specifico, la sfera della Lytro Immerge contiene diverse lenti in grado di riprendere, su più livelli il paesaggio nella quale è collocata, per – poi – ricombinare tutte le imprese in un unico ambiente che può essere comodamente esplorato tramite un visore ad hoc.
Il controllo di questa particolare sfera da riprese VR avviene da remoto, tramite un’app per tablet, onde evitare che l’operatore rimanga catturato nelle registrazioni stesse delle sfere.
Ciò premesso, Lytro Immerge è l’unica videocamera VR in grado di tollerare elementi in leggero movimento all’interno delle scene monitorate: nel caso vi capitasse di riprendere un passante, mentre costruite il vostro paesaggio in virtual reality, non preoccupatevi troppo. La qualità finale della ripresa non ne risentirà troppo.
Ormai Lytro Immerge ha praticamente superato la sua fase prototipale (anche se deve ancora risolvere un problema si sfocatura laterale ai bordi dell’inquadratura) ed è pronta per essere commercializzata.
La società produttrice assicura che realizzerà diversi modelli di sfera, di varie dimensioni, per differenti contesti di ripresa e che la sua Lytro Image (che, certo, non costerà meno di qualche centinaio di migliaia di dollari) è fatta apposta per generare contenuti che potranno essere fruiti con i visori VR che, tra poco, diverranno molto comuni tra la gente: si parla dell’Oculus Rift, del Samsung Gear VR, del Sony PlayStation VR (anche per fruire dei giochi in modalità immersiva), e – infine – del più economico ma senz’altro più accessibile visore in cartone made in Google, ovvero del famoso Cardboard, da poco compatibile, in pratica, con tutti i video – anche standard – dell’app YouTube.
In sostanza, questo il pensiero conclusivo in un comunicato aziendale di Jason Rosenthal (AD di Lytro), basterà collocare la Lytro Immerge in qualsiasi location, strade, musei, ambienti naturali, per ottenere la creazione di ambienti virtuali del tutto esplorabili a 360 gradi con una naturalezza che, oggi, si riesce ad ottenere solo combinando assieme più strumenti, anche di natura software.