Come da cronaca, il 21 Settembre 2015 è passato alla storia della comunicazione come l’epic fail di Skype, o lo SkypeDown, per via dei problemi che hanno impedito, lungo l’intero arco della giornata, di poter sfruttare i celebri servizi di questo network VOIP: nello specifico molti utenti lamentavano di non riuscire ad entrare in Skype via log-in mentre altri, che già erano loggati, lamentavano di non riuscire a vedere i contatti effettivamente attivi. Non sono mancati, inoltre, degli utenti che hanno riscontrato significativi ritardi nello scambio di messaggi, o enormi difficoltà nell’effettuare le classiche chiamate audio-video.
Il problema è stato poi risolto con Skype che ha prontamente pubblicato un post di scuse sul suo blog ufficiale (https://bit.ly/1V9juBf) spiegando che questo è stato il più grande blackout di Skype (a partire dal 2010) perchè, dopo i primi iniziali problemi del 21 Settembre, molti utenti hanno cercato continuamente di riconnettersi mandando in bambola i server dell’azienda.
Dopo le scuse, per un disservizio che ha escluso solo gli utenti di Skype Business e che ha – comunque – recato notevoli fastidi all’utenza comune, la celebre società di VOIP in questione ha deciso di spingersi oltre la buona creanza delle scuse e di iniziare a distribuire dei rimborsi sotto forma di bonus di chiamate.
Il bonus, annunciato con una serie di mail agli utenti abilitati a riceverlo, prevede che gli utenti beneficiari possano effettuare 20 minuti di chiamate gratuite verso rete fissa in 60 nazioni, e verso rete mobile in 6 Paesi.
Il tutto, però, con delle limitazioni. Skype, infatti, comunica che il bonus verrà assegnato nei prossimi giorni, che se ne riceverà conferma via mail e che, poi, occorrerà verificarne l’effettivo accredito nel proprio traffico Skype: a questo punto scatteranno sette giorni, una settimana, per poter fruire di questo beneficio che, quindi, va sfruttato entro un range temporale preciso (pena l’annullamento del bonus).