I principali risultati dell’Alcol Prevention Yeah

In occasione dell'edizione 2015 dell'Alcol Prevention Yeah, un questionario mette in luce quelli che sono i comportamenti a rischio tra i giovani, che possono compromettere la loro salute.

I principali risultati dell’Alcol Prevention Yeah

Nel Comune di Varese si è conclusa da qualche giorno, con un enorme successo e partecipazione da parte della popolazione, l’Alcol Prevention Yeah, la manifestazione per sensibilizzare all’abuso di alcol.

In occasione dell’Alcol Prevention Yeah 2015, durante la serata evento di sabato DiscoBus, è stato sottoposto a 285 persone (per la precisione, 216 maschi e 69 femmine, per il 51% studenti, il 35% lavoratori, il 4% lavoratori e studenti, il 9% disoccupati) un questionario volto ad evidenziare e a misurare i principali comportamenti a rischio diffusi tra i giovani (di età media compresa tra i 18 ai 21 anni), tra cui l’uso e l’abuso di alcol e stupefacenti alla guida. Dai dati raccolti risulta che:

  • Si consuma tanto alcol ma non in modo irresponsabile. Solo 3 giovani su 285 ha dichiarato di non aver mai consumato alcol, mentre ben 214 di loro hanno dichiarato di aver consumato alcol in quella stessa sera. Il questionario ha fatto emergere anche una pratica preoccupante e molto diffusa tra i giovani: il binge drinking (o abbuffata alcolica); essa consiste nell’assumere circa 4-5 bevande in momenti consecutivi.
  • I guidatori sono mediamente ragionevoli. Su 41 guidatori con patente B, sottoposti all’alcol-test, 31 rientravano nel limite alcolemico; dei restanti 10, 6 superavano di poco il limite e solo 4 avevano un tasso di molto superiore. In generale, l’alcolemia media si aggirava intorno allo 0,48g/l (nella norma dunque, se si considera che il tasso limite è di 0,50 g/l). Roberta Bettoni, della Colce, cooperativa che cura l’Alcol Prevention Yeah, ha sottolineato che “I più attenti sono risultati essere i neopatentati e i diciottenni. Quando a guidare tocca a loro, nella maggior parte dei casi sottoposti ad alcoltest, il tasso è risultato essere pari a zero. Come imposto dalla norma”.
  • Scarse precauzioni riguardo al sesso. Dei 285 intervistati, ben 157  hanno detto di avere fatto almeno una volta sesso non protetto. Di questi ultimi, 110 non hanno mai nemmeno effettuato un test per verificare malattie sessualmente trasmissibili (tra cui i test per HIV).
  • Scarso ed occasionale uso di sostanze stupefacenti e, relativamente alla condivisione di siringhe, nessuno degli intervistati ha dichiarato di esserne mai stato coinvolto.
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