Arriva una procedura per ottenere cellule staminali pluripotenti indotte

Una nuova procedura è stata messa a punto per ottenere cellule staminali pluripotenti indotte dal sangue congelato. Un metodo che rivoluziona il processo finora adottato e riduce notevolmente costi e tempi di lavoro.

Arriva una procedura per ottenere cellule staminali pluripotenti indotte

Nei laboratori del Centro di Biomedicina dell`EURAC è stato creato un nuovo protocollo per accelerare il processo che serve per ottenere cellule staminali pluripotenti indotte. La nuova procedura, invece di utilizzare il sangue fresco come richiede la metodologia tradizionale, permette di portare a uno stadio simile a quello delle cellule staminali embrionali anche le cellule appartenente a sangue congelato di persone adulte. In questo modo le  cellule possono essere riprogrammate e utilizzate per testare nuove terapie. Il nuovo protocollo è ottimo anche perché riduce i costi e i tempi di lavoro in laboratorio.

Le cellule staminali embrionali hanno un forte potenziale in ambito medico ma diverse sono le polemiche di natura etica sul lor prelievo, in quanto comporta la distruzione dell’embrione. Per questo motivo nelle sperimentazioni mediche vengono utilizzate le cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC). Le cellule riprogrammate (o iPSC) possono dare origine a tutti i tipi cellulari di un organismo adulto, come cellule del cervello o del cuore.

La tecnologia delle iPSC permette di esplorare i meccanismi molecolari che determinano le patologie e fornisce anche nuove possibili terapie e studio di nuovi farmaci.  Attraverso le iPSC sarà possibilie in futuro sviluppare una vera e propria medicina personalizzata, con farmaci specifici che agiscono sulle cellule, come neuroni e cardiomiociti, che sarebbe impossibile isolare da pazienti con particolari patologie.

Viviana Meraviglia e Alessandra Zanon, ricercatrici del Centro di Biomedicina dell’EURAC e principali autrici dello studio, hanno dichiarato:“La procedura che abbiamo messo a punto semplifica il processo che permette di ottenere queste cellule. Con la metodologia tradizionale il sangue fresco viene centrifugato in presenza di reagenti in grado di separare le cellule richieste per la riprogrammazione. Il nostro protocollo, invece permette di partire da sangue congelato e riduce il numero di reagenti necessari. Questo permette di minimizzare i costi, i tempi di lavoro e anche la complessità delle operazioni da svolgere in laboratorio”.

Alessandra Rossini ha voluto inoltre sottolineare come il grande vantaggio di questo nuovo metodo sia quello di poter essere applicato anche a campioni di sangue prelevati in precedenza e conservati in apposita biobanca. E ancora, la dottoressa ha aggiunto che si potrà attingere ai campioni raccolti nell’ambito di altri studi e ricerche.

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