In Francia è arrivato l’allarme dello stress lavorativo, ed a lanciarlo è stato Benoit Hamon, ex ministro socialista che ha presentato tre emendamenti in relazione al nuovo progetto di legge sul dialogo sociale. Hamon ha infatti dato il via ad un accesissimo dibattito riguardante le condizioni dei lavoratori francesi, giudicate da lui stesso eccessivamente stressante. La sindrome da stress lavorativo è un disagio noto in tempi moderni con il neologismo di burnout, e la proposta di Hamon è di un risarcimento da parte del datore di lavoro nei confronti del dipendente nel caso in cui la malattia professionale sia causata proprio da fattori interni all’azienda.
Stando ad un articolo pubblicato da Il Corriere della Sera, le stime parlano di almeno 3,2 milioni di lavoratori a rischio burnout in Francia. Ma in cosa consiste di preciso lo stress lavorativo? A spiegarlo è stato Philippe Zawieja, esperto di questo genere di patologia, il quale l’ha definita uno “Sfinimento emotivo e psichico, una perdita del senso di realizzazione personale e disumanizzazione della relazione lavorativa”.
A rafforzare la tesi di Hamon c’è il fatto che la legislatura francese riconosca già questa sindrome, ma stando alle norme attualmente in vigore nel Paese d’oltralpe è difficile che un esaurimento nervoso venga effettivamente messo direttamente in relazione ad una situazione aziendale disagiante. Nonostante i numerosissimi casi di burnout infatti, nel 2013 sono stati solo 239 i lavoratori che sono riusciti ad ottenere un risarcimento per lo stress patologico accumulato in ufficio (sempre stando ai dati raccolti da Il Corriere della sera).
Se Benoit Hamon, allontanato dal governo proprio per le sue posizioni eccessivamente socialiste e vicine alla causa del proletariato, vede il riconoscimento dello stress lavorativo come motivo di risarcimento, d’altra parte i capi d’azienda si sono già espressi contrariamente rispetto all’ipotetico passaggio degli emendamenti in questione. La maggiore preoccupazione dei datori di lavoro è infatti il forte impatto economico che le aziende soffrirebbero se le spese per la salute dei lavoratori dovessero andare a loro carico, anziché essere sostenute dal sistema sanitario pubblico.