Parlare di anoressia è come camminare su un campo minato, vista l’estrema delicatezza della questione: trattare quest’argomento richiede infatti grande tatto, poiché dietro a questa patologia si nascondono quasi sempre altri disagi ben più radicati nella mente dei pazienti. E riuscire a portare alla luce tutte le cause di questa pericolosissima condizione psicologica risulta spesso essere un lavoro incredibilmente impegnativo. Per questo l’anoressia è straordinariamente difficile da debellare: solo in Italia si stima che ne soffrano circa 3 milioni di persone, tra le quali 2 milioni di età adolescenziale.
Ma nonostante le campagne d’informazione, riuscire ad aiutare questi ragazzi è sempre particolarmente difficile, anche per via di molti modelli societari che per decenni hanno incentivato il culto del dimagrimento indiscriminato, a scapito della salute fisica. Ma l’anoressia non è semplicemente una malattia debilitante: è mortale. Secondo le stime infatti, il 10% dei malati si “consuma” letteralmente fino a morire. Inoltre, la metà degli anoressici risulta essere soggetto ad altre patologie direttamente correlate al disordine alimentare, mentre il restante 50% finisce col ricorrere al suicidio.
Numeri impietosi, che rendono immediatamente quanto l’anoressia sia un problema gravissimo, da trattare con le massime priorità ed efficacia. Per questo si sta valutando una proposta di legge che andrebbe a prevedere il TSO (il Trattamento Sanitario Obbligatorio, detto anche “ricovero coatto”) per tutte le persone affette da disturbi come anoressia e bulimia che si rifiutino di sottoporsi alle cure del caso. Ad oggi infatti non è presente nella legislatura italiana una norma che preveda l’obbligo, per i pazienti maggiorenni, di sottoporsi alle cure mediche in casi di questo genere.
Il disegno di legge in questione delegherebbe le cure del caso al Sistema Sanitario Nazionale, e garantirebbe la creazione di strutture pubbliche appositamente ideate per fornire supporto ai malati, da costruire in ogni regione d’Italia. Inoltre verrebbero istituite vere e proprie task force composte da psichiatri, pediatri ed esperti in nutrizione clinica per offrire supporto ed aiuto alle vittime dell’anoressia. Il disegno di legge è stato presentato in seguito alla pubblicazione delle ultime stime riguardanti i disordini alimentari, in vertiginoso aumento negli ultimi anni in special modo tra i ragazzi di età compresa tra 10 e 12 anni.