La rinoplastica potrebbe donare un naso nuovo ma senza utilizzare il bisturi. Un naso storto, infatti, spesso ha bisogno di essere corretto da un intervento estetico per migliorare la linea del volto, ma è anche vero che è un intervento doloroso e molti non lo fanno per evitare sofferenze.
Arriva, adesso, il ‘ritocco senza bisturi’ che permette di correggere il difetto senza intervento: si chiama rinoplastica medica, una rivoluzione che capovolge tutte le scoperte degli ultimi anni e porta tante novità. Ed è proprio di questa eccezionale novità che si parla al 36esimo Congresso nazionale della Società italiana di medicina estetica (Sime) che ha inizio da oggi fino a domenica a Roma.
Emanuele Bartoletti, presidente della Sime e del congresso, tende a specificare: “Va subito detto che la rinoplastica medica ha dei limiti, non consente ad esempio di effettuare interventi riduttivi. Se invece il naso è di dimensioni corrette, ma è presente qualche difetto, gli aggiustamenti possono essere fatte semplicemente con dei filler a base di acido ialuronico o di idrossiapatite di calcio, le sostanze più utilizzate. I risultati si vedono immediatamente e si raggiungono man mano che si inietta il filler; quindi si può tranquillamente decidere con il paziente quando fermarsi”.
L’esperto chiarisce che non è una vera correzione ma solo una specie di ‘camouflage’. Per procedere ad un intervento senza bisturi è comunque necessario conoscere bene l’anatomia e avere anche una certa esperienza. Il fatto di lavorare su una zona di per sè pericolosa può esporre a complicanze: infatti, iniettando una dose eccessiva di filler si può correre il rischio di comprimere i vasi e la situazione potrebbe degenerare provocando una necrosi cutanea.
Bartoletti continua ancora a precisare che per ottenere una punta del naso un po’ più girata verso l’alto, basta allargare leggermente l’angolo naso-labiale e la punta pare protendersi verso l’alto. Bartoletti aggiunge e conclude dicendo: “Si conferma la scarsa utilità della tossina botulinica per il sollevamento della punta, che qualcuno aveva proposto per il trattamento del muscolo mirtiforme o depressore del setto nasale”.