La Liberia ha vinto finalmente la sua lotta contro l’ebola! La nazione esulta per la sua vittoria e stavolta non per competizioni sportive ma per una vicenda che libera il paese da tante sofferenze a cui è stato sottoposto da questo drammatico evento.
L’ebola è stata, infatti, una vera minaccia, che ha rischiato di provocare una vera catastrofe, e che ha però provato nelle fondamenta l’integrità sociale ed economica del paese. La vittoria nella scorsa estate sembrava proprio lontana, e mentre si verificavano 400 casi a settimana, decine erano i decessi ogni giorno, e le strutture ospedaliere affollate di malati inguaribili.
Le città erano al collasso, vuote e deserte poiché la gente evitava di uscire e quindi anche dal punto di vista economico la Liberia ha subito gravi perdite, con un commercio bloccato e una sanità che ha dovuto fronteggiare il mantenimento costoso di strutture anti ebola. Il virus ebola ha inoltre peggiorato le già precarie condizioni sanitarie di alcune strutture, che non hanno retto all’afflusso di pazienti che si ammalava ogni giorno.
L’ebola ha praticamente estinto le poche risorse che la Liberia poteva offrire, che ancora non si era mai ripresa del tutto dalla sanguinosa guerra civile di 15 anni fa. Oggi è finalmente finita, sono passati 42 giorni dall’ultimo caso di contagio, e a detta dell’OMS questo è un tempo sufficiente a dichiarare il paese “virus free”: la Liberia ha vinto la sua battaglia e ha sconfitto l’ebola.
Insieme a Guinea e Sierra Leone, la Liberia è stata il triangolo della morte dell’ebola: il virus era partito dalla Guinea, e causa le vicinanze dei territori e le particolari condizioni di questi tre paesi, l’ebola si è diffusa in un batter d’occhio e sembrava inarrestabile. Ad oggi la Liberia è la prima delle tre nazioni a vincere la guerra contro l’ebola, ma negli altri due paesi la situazione è migliore di prima e si sono fatti passi avanti per sconfiggere il virus.
L’OMS però non vuole rallentare l’allerta, e ha detto che non bisogna cantare ancora vittoria completa se prima il virus non viene debellato anche negli altri due paesi.