Barry Sears, ideatore e promotore della famosa dieta a zona, è sbarcato in Italia per illustrare i concetti fondamentali delle sue teorie riguardo all’alimentazione, e coniugarle alle richieste delle tavole italiane. Laureato in biochimica e ricercatore specializzato nel controllo dietetico delle risposte ormonali, Sears è stato accompagnato dal cantante Fedez (oramai onnipresente un po’ ovunque, una sfida aperta al presenzialismo di Salvini) nel suo viaggio nel Belpaese, allo scopo di spiegare ai nostri connazionali i benefici del suo sistema, e come adattarlo alle nostre esigenze alimentari.
“La dieta a zona è una strategia che mira alla salute globale, fisica e mentale. E può aiutare gli atleti, ma anche i cantanti come Fedez, ad essere più efficienti nelle loro performance in campo e sul palco-ha annunciato Sears, coinvolgendo immancabilmente il primo sponsor della sua campagna-La Zona si può sposare molto bene alla dieta mediterranea, a patto che sia quella vera, a base di pesce e alimenti ricchi di preziosi polifenoli”.
Il biochimico presenterà questo giovedì a Milano il suo nuovo libro, scritto in collaborazione con Daniela Morandi, intitolato proprio “La Zona Mediterranea”; un omaggio alle tradizioni gastronomiche del nostro Paese, ma anche un ottimo strumento di marketing. Barry Sears ha poi denunciato che in Italia si consumano troppi carboidrati, per via di un eccesso di presenza sulle nostre tavole di pane, pizza e pasta, tre “cattive P” che non farebbero affatto bene all’organismo in quantità eccessive; né tantomeno alla linea. Infine, la mazzata definitiva: in aggiunta a quella valanga di carboidrati, da noi si consumano troppi dolciumi. E la pancia è servita.
L’ideatore della dieta a zona ha poi parlato di uno dei suoi più famosi cavalli di battaglia, ovverosia la sua personalissima guerra totale mossa nei confronti, oltre che dei carboidrati, anche di latticini, glutine e grassi saturi, trattandoli singolarmente: il ricercatore ne ha per ognuno, letteralmente. I carboidrati infatti aumentano i livelli di insulina, ma “Eliminarli del tutto dalla dieta-ammonisce l’esperto-è sbagliato e pericoloso”. Sears differenzia poi i carboidrati per colori: “Quelli colorati di frutta e verdura vanno salvati”, assicura. Quelli bianchi invece, è meglio evitarli.
Per i latticini la questione è più leggera, e ruota prevalentemente attorno all’intolleranza alle proteine del latte, che coinvolge soltanto lo 0,5% della popolazione adulta in Italia. Per questo motivo arriva la concessione: “Se non avete allergie evidenti ai latticini, sentitevi liberi di aggiungere un po’ di parmigiano o di yogurt ai vostri pasti in Zona mediterraea”. Per quel che concerne il glutine invece, Sears si è così espresso: “Sono convinto che eliminando i carboidrati ad alto carico glicemico ci si senta meglio. Non intendo però demonizzare il glutine, ma suggerisco di sostituire i carboidrati altamente glicemici con grandi quantità di verdure e quantità limitate di frutta”.
Chiusura sui grassi saturi: “I grassi saturi sono più infiammatori di quelli monoinsaturi, e dunque se vogliamo aggiungere lipidi alla dieta, meglio l’olio extravergine d’oliva a oli mais o soia. Il vero nemico è l’infiammazione”. Ed a coloro che, con l’estate oramai alle porte, hanno da poco iniziato una dieta allo scopo di presentarsi in forma alla prova costume, il guru della dieta a zona risponde lapidario: “Bisognava iniziare un anno fa: eliminare i grassi è una procedura lenta. Ma i benefici saranno notevolissimi”. Parola di Barry Sears.