Uno studio eseguito dai ricercatori della Thoracic Society of Australia, condotto su oltre 13mila individui analizzati per oltre vent’anni, ha permesso di dedurre che i figli dei padri che hanno fumato da giovani, in particolare se hanno cominciato prima dei 15 anni, hanno una probabilità del 70% di soffrire di asma. Il risultato della ricerca è piuttosto sorprendente, in quanto ha anche rivelato che non vi è alcun legame fra le madri che hanno cominciato a fumare prima della gravidanza e l’asma di cui soffrono i figli.
La ricerca ha analizzato i partecipanti sulle le loro abitudini di fumo e sono stati tenuti sotto controllo a intervalli di circa dieci anni. Ecco le dichiarazioni di Jennifer Koplin dell’University of Melbourne, leader del team di ricerca: “Nel corso del tempo avevano formato una famiglia e molti avevano figli. Abbiamo potuto monitorare tutti i cambiamenti fisiologici, con il passare degli anni, sia dei genitori che dei figli mentre crescevano”.
Lo studio ha dunque rivelato con molta chiarezza che il fumo in gioventù provoca effetti sullo sperma, che vengono denominati cambiamenti epigenetici, ovvero che cambiano il Dna ed il modo in cui sono espressi i geni. La prossima mossa di questo studio, che servirà a far comprendere l’evoluzione degli effetti, sarà quella di capire meglio i meccanismi che provocano l’insorgere dell’asma nella prole.
La ricercatrice Koplin a questo proposito ha aggiunto: “Questo ci permetterà di conoscere esposizioni ad altre sostanze che possono essere importanti. Riteniamo che non sia solo il fumo, vi possono essere altre componenti, altri fattori ambientali a cui i padri possono essere stati esposti, dannosi per la futura prole“.
La seconda fase dunque sarà improntata sulle altre cause che possono scatenare l’incidenza dell’asma sui figli, e non solo il fumo, per cercare di prevenire questo disturbo che provoca anche la morte.