Parliamo di Alexandra Richards, classe 1986, figlia del chitarrista dei Rolling Stone, Keith Richards e della top model Patti Hansen. Alexandra è una nota dj, che spesso viene prestata alla moda. Del papà dice di aver preso il carattere: “Di papà ho il carattere: siamo dei timidi che sul palco diventano tigri”, mentre dalla mamma ha preso la bellezza.
Mamma Patti infatti, è un’icona mozzafiato dei jeans Calvin Klein, apparsa su tutti i cartelloni di Times Square, il centro del centro de mondo, a fine degli anni 70.
Ma Alexandra com’è diventata una dj di successo? “Alcuni amici e un ex fidanzato erano nell’ambiente e mi chiesero se volevo aiutarli. Studiavo alla scuola d’arte e fare la modella a 14 anni era servito a darmi una certa indipendenza, ma non bastava. Ascoltavo musica dalla nascita. In casa era classica al mattino e più che rock il reggae, Gregory Isaac, Peter Tosh, Alton Ellis.Vivevamo tra il Connecticut e la Giamaica perché ai miei New York sembrava una città pericolosa per crescere me e mia sorella”.
Non ha mai pensato, però, di seguire le orme del padre, di cantare o suonare in una band o da solista. Lei voleva altro dalla vita, e non essere considerata “figlia di” da tutti i criticoni: “Volevo un lavoro che mi facesse guadagnare e che potessi fare al meglio. Il mio bread & butter, come lo chiamano”.
Certo il guadagno c’è: a soli 23 anni era pagata 10mila dollari a ingaggio. Poi esplose il fenomeno delle modelle-dj, che aveva infastidito alquanto i classici dj, che di conseguenza venivano pagati molto meno: “A un certo punto la moda per rendersi più interessante si è agganciata al fenomeno del djing. Io c’ero già entrata da quando non contava quanto fosse glamour chi era dietro alla console (avendo lo stesso numero di scarpe magari rubava gli stivaletti del padre). Finché ho cominciato ad avere chi mi truccava e offriva i vestiti da mettere, e i dj set non si facevano più solo nei club o ai bar mitzvah ma per opening, marchi, sfilate. Dovevo dire no, grazie?”, spiega lei.
Come la mamma, Alexandra è stata ritratta da grandi nomi, come Meisel e Testino, fotografata ancora da Craig McDean, Bruce Weber, Patrick Demarchelier, Annie Leibovitz e da Terry Richardson per la campagna FrenchConnection del 2009 . È la musa di Tommy Hilfiger per la collezione “Music” del 2015, ma ciò nonostante, non sfila mai: “È una scelta che ti permette di accettare le anarchie del tuo corpo”.
Non soffre affatto di timidezza, davanti all’obiettivo: ha persino posato nuda per Playboy Francia. Insomma una ragazza piena di impegni, che nonostante i grandi successi nel campo della moda, e del suo lavoro come dj, si dice incerta sul futuro: “Non so se farò lo stesso mestiere fra dieci anni”.