Dopo iOS 9, in casa Apple, è la volta di OS X El Capitan

Dopo iOS 9, per i dispositivi mobili della mela morsicata, Apple vara - oggi 30 Settembre 2015 - anche il sistema operativo destinato a MacBook e Mac: OS X El Captain, uno Yosemite più rapido e funzionale

Dopo iOS 9, in casa Apple, è la volta di OS X El Capitan

Gran parte dell’attenzione tecnologica degli ultimi due giorni è stata calamitata, com’è ovvio che fosse, dall’evento Google del 29 Settembre con il quale è stato presentato, tra le altre cose, il nuovo Android 6.0 Marshmallow forse il sistema operativo più diffuso in ambito mobile. Anzi, senza “forse”.

Ciò nonostante, Apple non è restata con le mani in mano ed ha presentato – a sua volta – un nuovo sistema operativo, Os X 10.11, destinato però ai suoi notebook ed ai suoi Mac (iOS 9 – per i dispositivi mobili – è già disponibile, secondo comunicato ufficiale, dal 16 Settembre).

Il nuovo sistema operativo in questione, da un punto di vista, grafico, ricorda molto Yosemite anche se alcune applicazioni (ad es. Foto e Note) sono state avvicinate, per estetica e funzionamento, a quelle presente sui dispositivi mobili della mela morsicata.

Per il resto, tra le modifiche “sotto il cofano”, troviamo l’implementazione delle nuove librerie grafiche “Metal”, 10 volte più veloci delle passate OpenGl viste su Os X, e destinate a far girare più velocemente sia i giochi che ad accelerare l’apertura delle altre, comuni, applicazioni da produttività. 

In termini di assistenti vocali, se Microsoft ha implementato senza tentennamenti (purtroppo…) Cortana su Windows 10, non la stessa cosa è stata fatta da Tim Cook con Siri sul nuovo Os X El Capitan: l’assistente vocale, di fatto, manca e le ricerche – in locale e sul web – vengono affidate ad una versione migliorata, e più pesante prestazionalmente, di Spotlight in grado di comprendere domande in linguaggio naturale come “aprimi la mail spedita a TizioCaio ieri alle 20” o “Fammi il percorso per giungere da A a B in auto”. 

Da Windows 10, invece, El Capitan mutua la gestione delle finestre in simultanea: con la feature “Split View” possiamo dedicare le due metà dello schermo a due applicazioni distinte, ridimensionando in modo dinamico lo spazio che spetta all’una o all’altra a seconda dei casi e delle preferenze. 

Già presente in Os X Panther (10.3) e sempre più simile al sistema dei desktop multipli visti su Windows 10 e su alcune versioni di Linux, è la feature “Mission Control”. La nuova versione di questa funzionalità sovrappone di meno gli “Spaces” (simili alle scrivanie di Ubuntu) e, nel caso a ciascuno di essi siano state associate diverse applicazioni, ci consente di sceglierne una con minore difficoltà. 

Tra le applicazioni, come detto, Foto mutua qualche funzionalità dalla versione per iPhone e, in particolare, consente di operare massivamente (in modo più spedito grazie a “Metal”) su un gran numero di foto (quando si cambiano i tag, le geolocalizzazioni, si aggiungono effetti etc). Le mappe, (più) croce e (meno) delizia di Apple, acquisiscono altre funzioni come la possibilità di creare percorsi e di stabilire il momento più opportuno, a livello di traffico, in cui partire: la distanza dalla Google Maps è ancora abissale.

Infine, tralasciando qualche piccolo miglioramento alle schede di Safari (gestione dell’audio riprodotto e della modalità lettura), di Mail (gestione intelligente dei nuovi contatti), l’ultima vera, grande novità di El Capitan riguarda la gestione delle Note sempre più simili ad OneNote di Microsoft. D’ora innanzi, infatti, nelle Note potremo accludere – oltre ai consueti appunti – anche immagini, pagine web, documenti PDF e fogli di calcolo. Il tutto, come in EverNote, sarà facilmente condivisibile online.

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