Nella giornata del 29 Settembre 2015, in un evento Google, il nuovo Ceo di Mountain View Sundar Pichai ha presentato al mondo la nuova serie di dispositivi (ad esempio i Nexus) che implementeranno il sistema operativo mobile di casa Android. L’occasione è stata sfruttata anche, e forse soprattutto, per annunciare ufficialmente la nuova versione di Android, la 6.0 meglio nota come “Marshmallow” (tofoletta, in italiano).
La nuova “glicemica” versione di Android, anticipata già a Maggio in occasione del Google I/O 2015, è passata attraverso una lunga sequela di versioni beta (developer preview, destinate agli sviluppatori di app) prima di essere portata, in versione ufficiale e con tanto di minisito (https://bit.ly/1Rfvqvu) ad hoc, alla pubblica attenzione nella kermesse poc’anzi citata.
Tra le novità del nuovo sistema operativo, davvero universale vista la gamma di device supportati (Android Wear, smartphone, tablet, smart-TV, Android auto), troviamo innanzitutto l’evoluzione dell’assistente vocale “Google Now”, ora “Now on Tap”, che consente finalmente di esercitare ed utilizzare i comandi vocali per le ricerche su tutte le app in corso, senza la necessità di doverle abbandonare.
Molto importante è anche il supporto nativo al sensore di impronte digitali, presente in molti device top di gamma: con tale implementazione, sarà possibile adoperare l’impronta digitale sia per sbloccare il device che per autorizzare i pagamenti tramite la nuova funzione “Android Pay”, naturale evoluzione di Wallet (competitor di Paypal).
In termini di privacy, Android 6 Marshmallow si occuperà di mostrare e gestire, in modo meticoloso e chiaro, gli accessi delle applicazioni alle componenti del nuovo sistema operativo: in tal modo sarà possibile revocare le autorizzazioni alle app più indiscrete e, ovviamente, decidere di disinstallarle con cognizione di causa.
Collegato a quest’ambito, è quello della sicurezza: per ovviare all’eventualità di un ripristino alle impostazioni di fabbrica, Marsmallow sarà in grado, ogni 24 ore, di effettuare un backup di applicazioni (con relativi dati e impostazioni, se si vuole), password di sistema e delle app, impostazioni del device. In pratica un po’ quello che oggi si riesce a fare con Titanium Backup, ma su Google Drive e di default.
Sul versante dell’autonomia, il sistema di gestione energetico “Project Volta” si evolve nel più completo “Doze” che dovrebbe essere in grado di aumentare la durata dello stand-by del nostro smartphone evitando gli eventi “wakelock” con cui le applicazioni, sovente, disturbano il device per aggiornarsi anche in modo impercettibile e non importante. In questo caso, naturalmente, le applicazioni future dovranno essere sviluppate tenendo conto di questo nuovo standard di risparmio energetico.
Importante, soprattutto per i device con scarso storage, la possibilità di impostare la memoria esterna, la microSD, come memoria principale ove alloggiare le app e ciò che le accompagna (dati ed impostazioni).
Tra le piccole chicche, infine, segnaliamo la possibilità di aprire i collegamenti nelle app senza passaggi intermedi e la funzione che consente di ricevere telefonate, in fase di non disturbo, se il chiamante prova a contattarci più di due volte in un quarto d’ora.